Con quasi 20mila ettari e 550mila tonnellate raccolte, le zucchine sono uno dei cinque ortaggi più coltivati in Italia. Come per tutte le colture, un buon risultato produttivo passa dalla difesa dalle principali malattie fungine. E per lo zucchino in pieno campo, peronospora e oidio sono senz’altro i nemici più pericolosi. Combatterli efficacemente è possibile utilizzando i prodotti giusti al momento giusto. A spiegare la strategia vincente ci pensano l’imprenditore agricolo laziale Stefano Boschetto e Fabio Ceci, agronomo e tecnico della Ricci Agricoltura srl di Latina.
Zucchino in pieno campo in Lazio: strategie di difesa 2021 - Guarda il video ⇓
Piante più vigorose
«La mia azienda si estende per circa 65 ettari nell’Agro Pontino, a Pontinia in provincia di Latina – racconta Stefano Boschetto –. Produco principalmente ortaggi in pieno campo: pomodoro, zucchino, cocomero, insalata, radicchio, cavolo verza, cavolo cappuccio. Questo è un areale molto vocato per l’actinidia, tant’è che da ormai due anni ho introdotto anche il kiwi verde e quello rosso. Mentre dall’anno prossimo inizierò la coltivazione in serra di insalate.
La produzione dello zucchino è destinata all'industria. Questo significa che la pianta è chiamata a produrre molto in un arco temporale ristretto: il trapianto viene generalmente eseguito a fine aprile e si procede con la raccolta a partire dai primi di giugno fino a metà luglio. È importante avere una pianta che sia più vigorosa e in salute possibile prima di entrare nel vivo della stagione produttiva».
È necessario quindi dotarsi di una strategia di difesa preventiva ed efficace a 360 gradi.
«Basf ci offre diversi strumenti come gli antiperonosporici Cabrio® Duo, Enervin® Evo ed Enervin® Duo e gli antioidici Dagonis® e Vivando® – spiega l’imprenditore agricolo laziale – che alternati e utilizzati in una strategia di difesa integrata permettono di proteggere la pianta e fanno in modo che mantenga il vigore necessario».
Due avversità
Nella tarda primavera-inizio estate, le problematiche fitosanitarie più importanti che riguardano le cucurbitacee in pieno campo, come lo zucchino, sono la peronospora e l'oidio, che a seconda dell’andamento climatico possono causare enormi danni qualitativi ma soprattutto quantitativi.
L’oidio o mal bianco delle cucurbitacee è causato dai funghi Golovinomyces (=Erysiphe) cichoracearum e Podosphera xanthii (=Spaerotheca fuliginea), il primo è maggiormente presente in primavera mentre in piena estate risulta predominante il fungo P. xanthii. Le condizioni ideali per la proliferazione della malattia si hanno con temperature intorno ai 26°C e livelli di umidità elevati, pari o superiori al 75%. La comparsa di macchie biancastre avviene inizialmente sulla pagina inferiore delle foglie per poi estendersi, in maniera epidemica, sulla pagina superiore delle stesse e sui fusti. All’inizio le macchie sono piccole e rotondeggianti per poi estendersi fino ad occupare interamente la lamina fogliare. Le infezioni partono dalle foglie più vecchie della pianta per poi progredire verso quelle più giovani. Nel giro di pochi giorni si forma un feltro miceliare biancastro polverulento che contiene gli organi di propagazione del fungo. Le foglie colpite ingialliscono, si accartocciano e disseccano con conseguente perdita o ridotta produzione delle piante.
La peronospora (Pseudoperonospora cubensis ) è in grado di svilupparsi entro un intervallo termico assai ampio ma gli esiti dell’infezione prodotta si evidenziano sulla vegetazione esclusivamente quando si verificano piogge temporalesche che mantengono a lungo bagnata la vegetazione. Le foglie infette manifestano dapprima sulla pagina superiore le tipiche macchie d’olio che, successivamente, assumono una colorazione giallo-brunastra, confluiscono fra loro e causano il totale disseccamento della lamina fogliare.
La strategia antiperonosporica
La primavera 2021 è stata caratterizzata da una continua alternanza di temperature, con sbalzi anche molto ampi, e piogge frequenti. Con l’innalzamento delle temperature tipico di giugno il problema principale da affrontare è la peronospora.
«In questa condizione si utilizza la strategia Basf composta dalla linea Cabrio e dalla linea Enervin – precisa il tecnico di campo Fabio Ceci –. La prima è caratterizzata da principi attivi a base di pyraclostrobin che, oltre a difendere la coltura, ha un effetto rinvigorente e di aumento della shelf life. Cabrio, in miscela con il dimetomorf nel formulato commerciale Cabrio® Duo, è un antiperonosporico per eccellenza con effetto antisporulante e offre un perfetto controllo dei patogeni. In alternanza alla linea Cabrio si usa la linea Enervin – prosegue Ceci – e in particolare Enervin® Duo ed Evo: il primo prevede la combinazione del prodotto lipofilo ametoctradina con il già citato dimetomorf. In Enervin® Evo, invece, abbiamo la combinazione di due principi attivi caratteristici come il citotropico cimoxanil e il lipofilo ametocradina, quest’ultima molto utile perché si lega alle cere e tende a riattivarsi con l’umidità, quindi oltre a garantire una buona difesa, fa sì che questa sia duratura nel tempo».
Grazie a queste soluzioni gli agricoltori possono difendere le proprie produzioni e sviluppare in modo organico e sostenibile la difesa quanti qualitativa delle proprie produzioni rispondendo in modo ottimale alle richieste della filiera.
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