«L’agricoltura deve superare i gap che ancora fermano la crescita e la competitività. Il nostro obiettivo è riposizionare le imprese agricole al centro del contesto economico nazionale, aggregandole in un’unica piattaforma con gli sviluppatori e con gli incubatori tecnologici, oltre che con il mondo della ricerca, l’agroindustria più avanzata, partner tecnologici, player di altissimo livello. Con HubFarm presentiamo un progetto di innovazione che punta a trasferire le migliori tecnologie per dare agli agricoltori mezzi e strumenti per produrre di più, in modo sempre più sostenibile, con particolare attenzione alla transizione energetica». Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in apertura dei lavori dell’assemblea "Coltiviamo l'Italia del futuro" della Confederazione.
HubFarm per la semplificazione dei processi burocratici
«Si pensa a Internet of Things (IoT), big data, innovazioni con una serie di elaborazioni e con servizi digitali ad alto valore aggiunto per le imprese agricole che ne usufruiranno ma, allo stesso tempo, che l’alimenteranno con i propri dati aziendali e territoriali. Ruolo fondamentale svolgeranno le strutture territoriali di Confagricoltura, garantendo il contatto diretto con le imprese agricole e fornendo il supporto necessario per l’accompagnamento e il trasferimento tecnologico e digitale. Il progetto - ha proseguito Giansanti - sarà utile per semplificare i processi amministrativi, burocratici e di certificazione».
Transizione ecologica reale
Naturalmente, ha specificato Giansanti, «ci stiamo preparando anche ad assistere le aziende che saranno alle prese con la transizione ecologica prevista dalla nuova Pac e dal New Green Deal. Le innovazioni e i dati informativi non saranno legati solamente alla produzione di beni alimentari, ma concorreranno a innalzare il valore aggiunto, ad incentivare le filiere no-food ed in particolar modo quelle energetiche. Ciò permetterà, insieme alla transizione tecnologica e digitale, di avere anche una transizione ecologica reale. L’agricoltura dovrà fornire un supporto concreto nella produzione di energie sostenibili».
«Per un mondo più verde - ha ribadito Giansanti - dobbiamo credere nella scienza e nella ricerca, per andare incontro soprattutto alle esigenze dei giovani. Questi ultimi devono trovare l’agricoltura del futuro non del passato. HubFarm permetterà di lavorare a un modello agricolo virtuoso».
A lavoro per l’agricoltura 5.0
«Finora abbiamo parlato di Agricoltura 4.0. Con orgoglio - ha incalzato Giansanti - posso dire che stiamo lavorando per l’agricoltura 5.0, che supera i gap, che si proietta con determinazione nel futuro che va delineando la Commissione europea di una sostenibilità economica che dovrà coniugarsi a quella ambientale, per vincere la sfida di produrre di più a minor impatto ambientale».
«Il progetto HubFarm - ha affermato il presidente di Confagricoltura - rappresenta una grande opportunità per il settore agricolo, che permetterà all’agricoltura italiana di collocarsi su livelli produttivi e tecnologici, ma anche ecologici, concorrenziali rispetto agli altri Paesi europei e non, rispondenti alle esigenze dell’Europa e dei cittadini».
HubFarm e Microsoft, tecnologia al servizio dell’agricoltore
«Il digitale consente, partendo dai dati, di aiutare ogni organizzazione, comprese quelle del settore agricolo, a definire le aree di efficientamento e quelle di innovazione: dal precision farming, per dosare ad esempio i fertilizzanti solo quando necessario, così come la quantità ideale di acqua, fino al tracciamento della filiera agroalimentare», ha dichiarato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia.
HubFarm permetterà di posizionare al meglio il prodotto sul mercato
«HubFarm supporterà agli agricoltori per tutte le loro attività. E permetterà - ha spoecificato Candiani - anche di posizionare al meglio il prodotto sul mercato grazie ai dati messi a sistema. Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione del progetto HubFarm la nostra piattaforma cloud e le nostre competenze, facendo ecosistema con Confagricoltura e Reale Mutua, con l’obiettivo di innovare il settore agricolo italiano, renderlo competitivo sugli scenari globali e continuare sulla strada dell’eccellenza del nostro made in Italy, in vista dei progetti di ammodernamento del settore previsti dal Pnrr».
Patuanelli: «Innovazione per garantire un futuro alla produzione agroalimentare»
«L'innovazione del settore primario è l'unico modo per assicurare un futuro alla produzione agroalimentare e credo dunque che il ruolo di Confagricoltura e delle associazioni dei produttori sia quello di garantire dei servizi condivisi anche alle aziende piccole che non hanno la possibilità di avere i propri servizi di nuove tecnologie, droni, sensoristica», ha affermato il ministro del Mipaaf Stefano Patuanelli -
«Il tema della dimensione aziendale - ha specificato Patuanelli - è un problema quando non c’è rete tra le aziende, ma quando le imprese riescono ad aggregarsi il tema della dimensione è un valore perché si mantiene alta la capacità artigianale del prodotto italiano. Offrire servizi condivisi alle aziende più piccole permette a queste di crescere insieme. In questo trovo molto interessante il progetto HubFarm».
Giansanti sulla manovra e costi di produzione
«In questi giorni - spiega Giansanti - stiamo tutti valutando la legge di bilancio, siamo agli ultimi dettagli, stiamo lavorando affinché questa legge effettivamente possa essere espansionistica. Come tutte le forze produttive anche l’agricoltura aveva chiesto una forte attenzione nella destinazione dei nove miliardi che a nostro avviso dovevano essere destinati per l’abbattimento del costo del lavoro e per incrementare il cuneo fiscale e previdenziale per le imprese e per i lavoratori.
Le imprese agricole e dell’agroalimentare stanno soffrendo in maniera molto forte l’aumento del costo delle materie prime e dei costi energetici, rischiamo di scaricare a terra da qui a breve un aumento dei costi che difficilmente i consumatori potranno permettersi e dar loro la possibilità di avere quindi maggiori risorse economiche attraverso o un bonus o un taglio fiscale sarebbe stato un grande aiuto ed incentivo. Il rischio è che l’inflazione possa generare la chiusura delle imprese e un grande problema occupazionale».
Patuanelli sulla riforma fiscale
«Avrei preferito che la riforma fiscale partisse da un taglio del costo del lavoro, un sicuro vantaggio per il mondo agricolo. Non è stato così, perché la riforma ha abbracciato tutte le forze politiche della maggioranza, in modo da trovare un punto di equilibrio. Credo - ha puntualizzato Patuanelli - debba essere valutata nell'insieme, ma ad oggi non c'è spazio per modificarla. Senza dubbio c'è un problema di liquidità per il prossimo anno e Ismea è il luogo adatto per affrontare tale questione».
Giansanti: «Sì all'agrofotovoltaico in campo, ma gestito da un fondo pubblico per gli agricoltori»
«Sì agrofotovoltaico non solo sui tetti, ma anche sui campi, purché a gestirlo sia un fondo pubblico per gli agricoltori». Questa l’apertura di Giansanti che ha puntualizzato: «credo in un giusto mix tra il fotovolataico sui tetti e quello a suolo ove sia possibile. Ci sono dei campi in Italia che hanno limitata capacità produttiva, destinati ad essere abbandonati. Sarebbe molto meglio utilizzarli per produrre energia rinnovabile». Per evitare speculazioni Giansanti auspica a un fondo pubblico dove gli agricoltori potranno accedere alla finanziarizzazione dell’impianto agrofotovoltaico che decidono di realizzare».
«La nostra proposta sull’istituzione di un fondo pubblico per gli investimenti delle imprese agricole nelle rinnovabili serve per agevolare la diffusione delle energie green, che hanno un ruolo di primo piano nel processo di decarbonizzazione».
Cingolani: l’agricoltura sarà fondamentale per il processo di decarbonizzazione
«Oggi siamo in una situazione straordinaria, e siamo costretti a correre. La transizione è più complicata rispetto a quello che avrebbe potuto essere se fossimo intervenuti prima. Il progetto HubFarm è il modo giusto di affrontare questa nuova sfida». Così il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani.
«Dovremo arrivare alla carbon neutrality e in questo l'agricoltura avrà un ruolo fondamentale. Per decarbonizzare abbiamo tre armi: la prima è cambiare il modo di produrre e quindi puntare sulle rinnovabili (fotovoltaico, biogas, biomasse). La seconda arma è il modello indiretto puntando sulla circolarità. Infine la cattura passiva».