Pomodoro da industria, l’accordo al Centro-Sud non è stato raggiunto per 10 €/t

    pomodoro industria centro sud
    La parte agricola chiedeva 160 €/t per il tondo e 170 €/t per il lungo, l’Anicav era disposta a pagare rispettivamente 150 €/ e 160 €/t. Adesso, in assenza di un accordo generale, Op agricole e industrie di trasformazione stanno firmando contratti specifici. E la campagna non si preannuncia con rese alte

    Per il pomodoro tondo la parte agricola ha chiesto 160 €/t, mentre quella industriale ha proposto 150 €/t, per il pomodoro lungo gli agricoltori hanno richiesto 170 €/t, invece gli industriali hanno offerto 160 €/t. Ma tra le due parti non si è giunti ad alcun accordo. È sul crinale della differenza di 10 euro per tonnellata che si sono rotti i colloqui fra i produttori agricoli e i trasformatori industriali per la formazione dei prezzi del pomodoro da industria nel bacino del Centro-Sud. Adesso, dopo il mancato accordo, c’è tempo fino al 25 luglio per la firma, il deposito e la registrazione presso il Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) di Agea di contratti fra Op e industrie di trasformazione.

    Grasso: «Pomodoro da industria al Centro-Sud: migliore qualità e maggiori costi»

    «Non è la prima volta che non si giunge a un accordo. In genere la firma arriva a maggio, nel 2022 addirittura a fine giugno. Invece quest’anno, benché ci fossero tutte le premesse per una buona intesa fra le parti, non si è concluso niente – commenta Giuseppe Grasso, presidente del Consorzio Apo Foggia - Associazione produttori ortofrutticoli –.

    Noi produttori agricoli, da un lato consapevoli che sia in Spagna sia nel bacino del Nord Italia la trattativa per il prezzo del tondo si è chiusa a 150 €/t, ma dall’altro coscienti che la qualità del tondo prodotto al Centro-Sud è, per le specifiche condizioni climatiche, di qualità migliore e che, in questo areale, i costi di produzione sono più elevati, fra l’altro anche per la raccolta effettuata non alla rinfusa su camion ma mediante carico in bins, abbiamo chiesto 160 €/t.

    Per il pomodoro lungo, che, tipico del Foggiano, è indicato per la produzione di pelati e da questo territorio è, come il tondo, gratificato di una migliore qualità ma onerato da maggiori costi di produzione, abbiamo chiesto 170 €/t».

    «Prezzi giustificati dalle previste basse rese»

    pom industriaDi fronte alle proposte della parte agricola, si è verificato, sostiene Grasso, un «irrigidimento ingiustificato» da parte di Anicav, l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali.

    «Eppure la superficie investita a pomodoro da industria è stata pressoché la stessa del 2022, anno in cui gli industriali trasformatori si sono trovati a corto di prodotto e hanno fatto a gara per accaparrarselo, anche a prezzi più alti di quelli concordati!

    Anzi quest’anno le rese non saranno le stesse del 2022: le piogge forti e incessanti o hanno distrutto le piantine dei primi trapianti, costringendo a fare ricorso una seconda volta alle trapiantatrici sugli stessi terreni, o hanno compromesso le fasi di fioritura e allegagione, riducendo la produzione; anche la peronospora e altre malattie fungine hanno contribuito a ridurre la produzione in campo.

    Perciò, a mio avviso, la prevista offerta più bassa rispetto alla media degli anni “buoni” giustifica le nostre richieste di prezzo, che non sono state affatto esagerate».

    Op e industrie stanno firmando contratti specifici

    In assenza di un accordo generale sui prezzi, Op agricole e industrie di trasformazione si sono affrettate a discutere e firmare accordi specifici.

    «I contratti chiusi sono di due tipi:

    • contratti a 150 €/t e 160 €/t rispettivamente per il tondo e il lungo con penalità molto basse rispetto alla norma degli anni scorsi in caso di mancato conferimento della quantità contrattata
    • e contratti a 160 €/t e 170 €/t con penalità uguali a quelle degli altri anni per mancato conferimento.

    C’è tempo fino al 25 luglio sia per la firma, sia per il deposito e la registrazione dei contratti fra Op e industrie di trasformazione presso il Sian di Agea, passaggi indispensabili per poter usufruire dell’aiuto accoppiato di 160 €/ha. Sottolineo che, sempre ai fini dell’aiuto accoppiato, i contratti possono essere firmati solo da Op, non da singoli agricoltori».

    L’esempio della Princess, contratto a gennaio 2023

    Mentre si firmano gli ultimi contratti, comincia a definirsi l’andamento della campagna produttiva del pomodoro da industria al Centro-Sud. E le previsioni sono di rese non elevate.

    «Con queste premesse andrà a finire come nel 2022 – sostiene Grasso –. Ci sarà poco prodotto e le industrie di trasformazione si daranno da fare per accaparrarselo, pensando ciascuna per sé e pagando anche più dei prezzi contrattati. Con un po’ di buon senso si poteva chiudere un buon accordo nell’interesse reciproco.

    Evidenzio che la Princess, industria di trasformazione con un grande stabilimento a Foggia, aveva firmato un contratto con la parte agricola basato su 155 €/t per il tondo e 165 €/t per il lungo già alla fine dello scorso gennaio, quando si iniziava appena a parlare della nuova campagna. Plaudo al suo impegno e vorrei che il suo comportamento fosse di esempio per l’Anicav».

    Anicav: «Da parte nostra disponibilità come sempre»

    Sulla mancanza di un accordo sul prezzo medio di riferimento nel bacino del Centro-Sud l’Anicav, attraverso il direttore generale Giovanni De Angelis, puntualizza che «da parte nostra c’è stata come sempre grande disponibilità, ma evidentemente non è bastato.

    Per forza di cose faremo riferimento ai contratti già chiusi e all’accordo da noi sottoscritto con la parte agricola nel bacino del Nord. Rimane la delusione per aver sprecato un’altra occasione e per non essere riusciti a garantire la coesione necessaria a salvaguardare una filiera da primato come è quella del pomodoro da industria. Ora dobbiamo concentrarci sulla imminente campagna che dovrà fare i conti con l'incognita del clima che potrebbe influenzare le rese».

    Pomodoro da industria, l’accordo al Centro-Sud non è stato raggiunto per 10 €/t - Ultima modifica: 2023-07-15T18:51:51+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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