Anche se con notevole ritardo, è stato finalmente raggiunto l’intesa sul prezzo del pomodoro da industria al Centro-Sud: ai produttori saranno accordati 13 centesimi di euro al chilo per il tondo, 14 centesimi al chilo per il lungo, con una maggiorazione pari al 30% per il biologico.
Cia Capitanata: positiva intesa prezzo pomodoro
Per Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata, l’intesa è positiva. «Siamo soddisfatti soprattutto perché sia il nostro lavoro come organizzazione sindacale degli agricoltori sia quello delle organizzazioni di produttori hanno portato a un accordo che sembrava irraggiungibile. Sul livello dei prezzi riconosciuti ai produttori ha influito l’eccellente qualità che i primi raccolti in provincia di Foggia stanno evidenziando. Proprio Cia Capitanata, già a partire dall’inizio del 2022, aveva lavorato a lungo sulla ricerca di un’intesa soddisfacente ed equa per i produttori. Un traguardo che sembrava a portata di mano a fine maggio, ma poi non si riuscì a trovare la quadra. Il mondo agricolo si è però compattato. E non è inutile ricordare quanto sia stato utile e determinante per certi versi lo studio elaborato da Cia Capitanata sui costi per ettaro di produzione e raccolta del pomodoro».
Due incognite: previsioni meteo e stop autotrasportatori
Ora, però, aggiunge Miano, «sulla campagna del pomodoro ci sono due grandi incognite: la prima riguarda le previsioni meteo che non promettono nulla di buono tra giovedì sera e la giornata di venerdì 8 luglio, temiamo che eventi climatici estremi possano arrecare seri danni; la seconda è il paventato stop degli autotrasportatori che metterebbe a rischio raccolta e consegna di un prodotto, come tutti sanno, altamente deperibile».
Anicav: aumento prezzi senza precedenti
«Seppur con molto ritardo siamo riusciti a concludere la difficile trattativa con la controparte agricola concordando un prezzo medio di riferimento per il bacino Centro-Sud che prevede 140 euro/t per il pomodoro lungo e 130 euro/t per il tondo – dichiara Giovanni De Angelis, direttore dell'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anicav) –.
È un aumento di prezzo che non ha precedenti nella storia della contrattazione del pomodoro da industria, a fronte di una revisione delle tabelle sui corpi estranei a tutela di una migliore qualità del prodotto consegnato. Ha prevalso il senso di responsabilità al fine di evitare il protrarsi di una situazione di stallo molto pericolosa per la filiera».
Altra incognita: mancanza di manodopera stagionale
Come per la scorsa campagna, rileva De Angelis, «anche quest’anno stiamo registrando difficoltà a reperire manodopera stagionale sia nei campi sia nell’industria. Il lavoro stagionale, che un tempo integrava il reddito familiare, ha evidentemente perso appeal soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. A mancare sono soprattutto i profili tecnici altamente specializzati, quali carrellisti, incapsulatori meccanici, esperti della qualità. Proprio per far fronte alla carenza di profili adeguati alle esigenze delle aziende Anicav ha promosso, insieme ad altri soggetti, la costituzione, per il sistema agro-alimentare della Campania, di un Istituto Tecnico Superiore nell’Area Nuove tecnologie per il Made in Italy che, proprio in questi giorni, ha ricevuto l’approvazione al finanziamento da parte della Giunta regionale della Campania».
Senza entrare nel merito dell’agognato accordo..mi spiegate come ha influito la qualità del pomodoro sul prezzo se ancora non sono iniziate le raccolte. A cosa si riferisce il dottor Miano?