Dopo un 2023 con attacchi anche gravi di Erwinia amylovora su melo e pero, e un inverno finora non particolarmente rigido, prima della ripresa vegetativa è consigliabile ispezionare il frutteto per individuare piante colpite da infezioni fungine e batteriche. In questo periodo senza vegetazione si potrebbero individuare anche i cancri causati da Valsa ceratosperma, Nectria galligena o, più raramente, da Phomopsis ramorum o Sphaeropsis mali. Una corretta potatura oltre a predisporre la pianta a una buona produttività, deve anche eliminare il legno infetto e le mummie dei frutti rimaste sulla pianta.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Gli interventi sulle piante
I cancri invernali formatisi in seguito a infezioni primaverili ed estive di colpo di fuoco, spesso a carico di getti e infiorescenze, unitamente a temporali e grandinate, nel corso della stagione possono progredire in maniera occulta all’interno della pianta ma in questo periodo sono più facili da vedere. Inoltre, se l’inverno è mite, si può osservare la ripresa vegetativa del batterio, con la presenza di essudati in prossimità del cancro. Qualora il cancro interessi rami o branche o porzioni di queste, è opportuno tagliare l’organo colpito a una distanza di almeno 60 cm dal cancro visibile, per evitare di lasciare parti di tessuto infetto come fonte di inoculo attiva in grado di diffondersi all’interno della pianta e di infettare anche le circostanti.
Negli ultimi anni non sono stati infrequenti casi di colpo di fuoco su melo a livello del portinnesto. Ciò avviene quando si lasciano polloni, i cui tessuti ancora erbacei sono facilmente contaminati dal patogeno per arrivare a progredire all’interno del portinnesto. Gli M9 sono particolarmente sensibili alle infezioni di E. amylovora. Qualora il cancro fosse già arrivato a interessare il fusto, è consigliabile estirpare l’intera pianta. È buona norma, inoltre, dopo ogni operazione effettuata, disinfettare i tagli di potatura più grandi con mastici cicatrizzanti e tutti gli strumenti utilizzati con sali quaternari di ammonio, portare fuori dal frutteto tutto il legno di risulta e bruciarlo. Questa avversità è una delle più pericolose per le pomacee, perciò è consigliabile non abbassare la guardia.
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Chimica e potatura
Un'altra avversità che conviene monitorare in questo periodo è il cancro da Valsa su pero, causato dal micete Valsa ceratosperma. I sintomi in questo periodo possono essere facilmente individuati: cancri con margini visibilmente fessurati e corteccia rigonfia in corrispondenza del tessuto infetto. Se il clima rimane particolarmente umido e con temperature superiori ai 10 °C, possono fuoriuscire dai picnidi nerastri immersi nella corteccia, i caratteristici cirri giallo-aranciati contenenti i conidi del fungo che possono essere veicolati dalle piogge su ferite di potatura ancora non rimarginate. Anche in questo caso, se i sintomi si presentano su rami o branche, si suggerisce di asportare l’organo infetto e disinfettare il taglio. Se il cancro è presente alla base del tronco, la pianta continuerà a produrre fino a quando l’intera circonferenza ne sarà interessata compromettendone la vitalità. Altre formazioni cancerose a carico del legno che si possono trovare facilmente nei frutteti, sono quelle causate da Nectria galligena, Phomopsis ramorum, o Sphaeropsis mali. Oltre all’eliminazione degli organi colpiti, queste avversità si controllano abbastanza agevolmente con trattamenti a base di sali di rame eseguiti a metà e a fine caduta foglie, e con un terzo intervento in questo periodo poco prima della ripresa vegetativa.