Emergenza colpo di fuoco in Trentino e Alto Adige

Il laboratorio diagnosi Erwinia amilovora attivo presso San MIchele all'Adige
Un webinar in diretta youtube organizzato da Fondazione Mach fa il punto sulla diffusione delle infezioni sui meleti alpini. Potenziata l’attività di monitoraggio e da quest’anno il rischio infettivo sarà calcolato attraverso un modello previsionale. Ricerca al lavoro per trovare alternative al rame

L’emergenza colpo di fuoco batterico, Erwinia amylovora, una delle avversità fitosanitarie più temute sul melo, è stata oggetto di un incontro in diretta youtube, organizzato dalla Fondazione Edmund Mach (Fem) di San Michele all’Adige (Tn).

Il monitoraggio In Trentino, Alto Adige e Canton Ticino

L’incontro tecnico ha visto a confronto gli esperti della Fem, quelli dell’Ufficio fitosanitario della Provincia di Trento, del CREA-DC, del Centro di consulenza dell’Alto Adige e della responsabile dell’Ufficio fitosanitario del Canton Ticino. Il quadro che è emerso è molto variegato, ogni realtà esaminata: Trentino, Alto Adige, Canton Ticino, ha avuto una evoluzione del batterio diversa.

Claudio Ioriatti e Mario Del Grosso Destreri durante la diretta streaming

Nel Canton Ticino l’anno più preoccupante è stato il 2018, nel 2020 non si è registrato nessun caso.  In Alto Adige gli anni peggiori sono stati per la Val Venosta il 2003, il 2007 e il 2011, poi dopo alcuni anni di stasi per quattro anni 2016,17, 18,19 si è registrato un costante aumento. Nel 2020 in Venosta solo 20 casi, ma a sorpresa si è presentato con oltre 120 casi a Lana e Laives.

Questo, mentre in Trentino si è avuto il picco di infezioni proprio nel 2020 con oltre 600 casi, e con l’Alta Valsugana, zona laghi di Caldonazzo e Levico più colpita. Nel comune di Caldonazzo, si è registrato il 90% di piante coinvolte.

Secondo Lodovico Delaiti, tecnico del Centro di trasferimento tecnologico di Fem, la diffusione elevata del 2020 si ipotizza sia dovuta ad una serie di condizioni favorevoli ad Erwinia amylovora durante la fioritura: temperature molto elevate, bagnatura delle piante dovuta a piogge a partire dal 26 aprile, fioritura prolungata e intensa attività degli insetti pronubi. Il forte inoculo potrebbe essere partito dalle piante ospiti spontanee e ornamentali: sorbo, biancospino, cotogno, cotonastro e nespolo. La novità è stata quella che l’infezione non si è limitata alle piante da 0 a 3 anni, ma sono stati attaccati anche frutteti fino al sesto anno di età.

I tecnici FEM stanno seguendo l’evoluzione fin dal 2005 con monitoraggi costanti e dallo scorso anno si sono attivate capillari azioni di comunicazione oltre che ai frutticoltori anche ai cittadini per la presenza della malattia nei giardini e nelle siepi degli orti.

Al lavoro per prevenire

L’evento è stato seguito da 120 spettatori fra tecnici e agricoltori. L’incontro, ha ricordato in apertura il direttore generale di FEM Mario Del Grosso Destreri, affronta un’importante fitopatia, qual è il colpo di fuoco batterico che lo scorso anno in Trentino si è dimostrato di una certa gravità. Il nostro Centro di Trasferimento Tecnologico si è immediatamente attivato, in raccordo con l’Ufficio Fitosanitario della PAT, sia con un monitoraggio a tappeto nelle aree più colpite, effettuando le diagnosi dei campioni, sia attivando una intensa azione di comunicazione per informare non solo gli agricoltori ma anche tutta la cittadinanza. «Ora, una nuova stagione è iniziata ed i nostri tecnici sono al lavoro per studiare e approntare gli strumenti migliori per la prevenzione e il controllo di questa avversità».

Se c’è un messaggio unitario uscito dal confronto tecnico è quello che la cura migliore quando le piante sono colpite in modo forte è quello dell’estirpazione e della bruciatura sul posto della piante rami compresi. Nel caso di piccoli attacchi è sufficiente il taglio del ramo infetto almeno 40 cm sotto la parte infetta.

Alternative al rame cercansi

Oggi gli unici prodotti usati sono quelli a base di rame, ma attenzione ha affermato Gerardo Puopolo del C3A dell’Università di Trento, il rame a 50 gr non è sufficiente e noi come C3A stiamo valutando una serie di prodotti alternativi.

Stefania Loreti del CREA ha affermato come oggi l’infezione sia presente in circa 100 Paesi, e nel 2020 si è registrato una infezione crescente.

Stefania Loreti durante la sua presentazione

«Certo - ha proseguito - molto dipende dalle condizioni climatiche nella fase fenologica della fioritura, momento di maggiore suscettibilità in tutte le branchette e quindi sul tronco. Pericolosa l’irrigazione sovra chioma, contro indicata un’elevata concimazione azotata e una potatura pesante in quanto le ferite sono causa d’infezione. Pericoloso anche lo spostamento delle arnie per l’impollinazione se non hanno superato la quarantena».  

Lorenza Tessari, responsabile Ufficio fitopatologico della provincia di Trento ha aggiornato sulla normativa sanitaria in aggiornamento man mano che la situazione si aggrava. «Oggi a precisato tutto il Trentino è considerato zona infetta».


Azioni di contenimento: estirpazione, disinfezione attrezzi, prevenzione con prodotti rameici

Le azioni di contenimento hanno richiesto l’estirpazione di piante gravemente colpite o l’asportazione delle parti colpite tagliandole ad almeno 70 cm dal limite prossimale visibile del sintomo e la immediata bruciatura del materiale asportato. Per ridurre l’inoculo sono stati consigliati interventi con prodotti rameici nella fase estiva e autunnale sulle varietà poco soggette alla rugginosità. Ulteriori indicazioni per ridurre al minimo l’inoculo hanno riguardato la disinfezione degli attrezzi utilizzati per le operazioni di taglio e potatura.


Sguardo al 2021, pronto un metodo previsionale e indicazioni di rischio zonali

Nel corso della prossima stagione l’attività di monitoraggio e controllo sarà affiancata dallapossibilità di conoscere in tempo reale, in base alle condizioni meteo rilevate dalle stazioni meteo FEM, il rischio di infezione elaborato tramite un metodo previsionale. Sulla base delle analisi del rischio i tecnici della Fondazione Mach predisporranno delle indicazioni di difesa preventiva per le singole zone.

Emergenza colpo di fuoco in Trentino e Alto Adige - Ultima modifica: 2021-03-16T23:47:36+01:00 da Lorenzo Tosi

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