Cereali, fertilizzare meglio riducendo le perdite d’azoto

cereali fertilizzare azoto
Per ridurre al minimo le perdite d'azoto e massimizzarne l'assorbimento da parte della pianta può essere opportuno optare per un concime in cui la frazione azotata sia protetta dal dilavamento o dalla volatilizzazione grazie a inibitori della nitrificazione o della ureasi

Per i cereali autunno-vernini la componente determinante della fertilizzazione è l’azoto. Questo macroelemento è assorbito dalla coltura in grandi quantità, molto maggiori rispetto a fosforo e potassio, e la sua carenza è il principale fattore limitante per le rese produttive e per la qualità della granella prodotta. Pertanto, è fondamentale fertillizzare e garantire l’apporto di una quantità sufficiente di azoto rispetto alle esigenze e assicurarsi che venga assorbita nelle fasi colturali e nei tempi giusti. Necessario anche non sottovalutare l’incidenza delle condizioni ambientali, in quanto possono influire negativamente sul corretto assorbimento dell’elemento da parte della pianta.

Rischio dilavamento e volatilizzazione dell'azoto

Dopo i primi mesi di sviluppo della piantina, con l’accestimento, le esigenze di azoto aumentano e raggiungono il picco in corrispondenza della levata. In queste fasi, le più importanti per lo sviluppo della coltura, occorre considerare attentamente lo stato del terreno e le condizioni meteo prima di fertilizzare (Leggi l'approfondimento sulla fertilizzazione dei cereali su Terra e Vita n.3/2024):

- In caso di terreno asciutto, assenza di piogge e temperature elevate il concime non solubilizza immediatamente e rimane in superficie. Oltre a non essere assorbito dalle piante è anche a rischio di volatilizzazione;

- le precipitazioni dopo la distribuzione favoriscono la solubilizzazione ma se eccessive possono causare dilavamenti;

Al posto di impiegare nitrato ammonico, molto soggetto ai fenomeni sovracitati.

Guardando anche alla riduzione dei costi, è molto più opportuno fertilizzare i cereali con azoto inibito, ovvero con un concime in cui la frazione azotata sia protetta dal dilavamento o dalla volatilizzazione grazie a inibitori della nitrificazione o della ureasi. Queste forme di protezione dell’azoto lasciano alla pianta il tempo necessario per poter assorbire l’elemento. I concimi a base di urea con inibitori dell’ureasi permettono di ottenere risultati equivalenti al nitrato di ammonio e si dimostrano ottimali in situazioni in cui l’urea potrebbe perdere efficacia.

Fertilizzare i cereali con azoto inibito

Proprio con l’obiettivo di ridurre al minimo le perdite d’azoto, mantenendolo disponibile per le piante più a lungo, Agrisystem ha creato la linea di fertilizzanti inibiti i-Tech. Tra questi Uas 40 Tech è il concime azotato stabilizzato da Limus® (NBPT + NPPT). Il prodotto, in formulazione granulare, è composto da:

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Concime UAS 40 TECH
  • Azoto (N) ammoniacale 4%, disponibile nel breve termine;
  • Azoto (N) ureico 36%, totalmente inibito e disponibile a medio-lungo termine;
  • Anidride solforica (SO3) solubile in acqua 12% che aumenta l’efficacia della concimazione, migliora la fotosintesi e aumenta la quota proteica della granella;
  • Ossido di calcio (CaO) al 5% che aumenta la resistenza meccanica dei tessuti vegetali, prevenendo l’allettamento nei cereali e garantendo una vita post-raccolta più lunga alle orticole, e regola l’assorbimento degli altri cationi presenti nel terreno.

Nel terreno l’urea, ad opera degli enzimi ureasi, viene trasformata in ammoniaca la quale tende a disperdersi nell’atmosfera, rendendo di fatto il terreno più povero di azoto.

Gli inibitori, sostanzialmente, si legano agli enzimi ureasi al posto dell’urea, impedendo così la trasformazione in ammoniaca.

Nello specifico, Limus® è un inibitore dell’ureasi, sviluppato e brevettato da Basf, che combina due principi attivi (NBPT e NPPT). La presenza di 2 sostanze attive permette un rallentamento della reazione di idrolisi con cui l'urea si trasforma in ammoniaca. Con Limus® il concime subisce un'inibizione piu' completa in quanto il prodotto agisce su piu' siti di blocco dell'ureasi rispetto a quanto accade con l'utilizzo di un singolo principio attivo (NBPT). Ciò consente un effetto sugli enzimi ottimizzato, con conseguente maggiore efficienza sulla stabilizzazione dell'urea. Inoltre, la formulazione innovativa di Limus® permette una migliore stabilità dei principi attivi durante la conservazione del concime trattato. L’urea stabilizzata può essere applicata indipendentemente dalle condizioni atmosferiche.

Cereali, fertilizzare meglio riducendo le perdite d’azoto - Ultima modifica: 2024-02-20T17:13:01+01:00 da Sara Vitali

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