L’aspetto dei frutti è un elemento comune di valutazione qualitativa di tutti i soggetti della filiera e alcune componenti come il colore, il peso, la freschezza sono parametri oggettivi considerati da tempo nei vari lavori eseguiti sulle valutazioni qualitative delle fragole. Lo stato di freschezza della fragola, valutabile anche attraverso il mantenimento di un calice verde e turgido, presenta buoni standard, sia per le innovazioni tecnologiche (filmatura che crea una buona umidità), sia per le tecniche di trasporto e di vendita in ambiente refrigerato. Anche nella fase di validazione delle nuove cultivar ci si preoccupa di valutare la freschezza del calice dopo un periodo standard che simula la commercializzazione. Perciò, il danneggiamento del calice (Strawberry Dried Calyx Disorder o sindrome del calice secco) spesso si traduce in una riduzione della qualità e della commerciabilità del frutto.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Il disseccamento dei sepali
La sindrome del calice secco si manifesta con vari sintomi tra cui, inizialmente, tessuto calicino scolorito da marrone chiaro a marrone, avvizzimento dei sepali frondosi e, infine, secchezza e morte del calice. Inizialmente le lesioni sono simili a quelle causate da eccesso di sali nel terreno o nella soluzione circolante e si manifestano solo su alcuni sepali.
La localizzazione nei tunnel di coltivazione sembra essere più accentuata nelle file più vicine agli ingressi e all’estremità delle linee gocciolanti. Generalmente i sintomi tendono a scomparire durante la stagione di crescita, quando le pratiche di fertirrigazione vengono modificate o le condizioni stressanti tendono, man mano, a scomparire.
Diagnosticare la causa/e del calice secco può essere difficile perché sintomi simili potrebbero essere causati da patologie, caratteristiche intrinseche di alcune cultivar, carenza di calcio ecc. Spesso interpretata come una carenza di calcio o di qualche elemento nutritivo in generale, questa fisiopatia, in realtà, si verifica solo in determinati periodi dell’anno, da fine gennaio a circa metà marzo, probabilmente perché influiscono alcune condizioni di luminosità e/o basse temperature. In alcuni casi sembra associata a un’elevata conducibilità elettrica di soluzioni o terreni idroponici.
Attenzione alle possibili confusioni
La sindrome può confondersi con diverse alterazioni patologiche e fisiopatiche della fragola. La maculatura zonata, causata da Zythia fragariae, può provocare, oltre ai sintomi sulle foglie, lesioni da marrone chiaro a marrone scuro sui sepali. La presenza di piccoli corpi fruttiferi (picnidi), di colore marrone-nero, permette di evitare possibili confusioni con il calice secco.
La fisiopatia può anche derivare da caratteristiche intrinseche di alcune cultivar se esposte a determinate condizioni ambientali e/o di coltivazione. In alcuni casi è stato osservato che la stessa cultivar, coltivata nello stesso periodo in ambienti diversi, può non mostare affatto i sintomi, segno di risposta fisiologica all’ambiente di coltivazione.
La carenza di calcio (e boro-calcica) si manifesta con bruciature dell’apice o del margine delle foglie giovani ancora arrotolate. Con l’espansione fogliare comapiono malformazioni e goffrature. Le foglie assumono, a volte, la forma di un cuore. I sepali imbruniscono e disseccano alla loro sommità. Anche i frutti possono manifestare la deficienza dell’elemento.
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Esigenze delle cultivar
La scelta delle cultivar, effettuata spesso in breve tempo e su caratteristiche essenzialmente qualitative e di mercato, può riservare “sorprese” nelle risposte di adattamento alle condizioni pedoclimatiche. In questo caso è difficile agire sulla sindrome del calice secco, in particolare quando si opera in sistemi protetti e/o in stagioni non ottimali per la coltivazione. Più semplice, invece, procedere sulle condizioni di coltivazione riservando particolare attenzione alle soluzioni nutritive, sviluppo ottimale degli apparati radicali, gestione dell’irrigazione e delle condizioni di temperatura, umidità e luce degli ambienti protetti ecc. È fondamentale creare le condizioni del terreno favorevoli per la crescita e l’assorbimento degli apparati radicali.