L’intelligenza artificiale entra anche nel biologico

Il professor Adriano Mancini del dell’Università Politecnica delle Marche durante la presentazione agli agricoltori del sistema Si-Riparte
Un progetto nelle Marche ha introdotto dispositivi facili da usare in grado di georeferenziare e registrare le varie operazioni condotte in campagna

Favorire la digitalizzazione per migliorare la sostenibilità economica e ambientale dei prodotti agricoli e assicurare le esigenze del consumatore in termini di sicurezza, tracciabilità e affidabilità.

Sono gli obiettivi del progetto Si-Riparte, che introduce dispositivi elettronici di rilevazione che possono essere applicati sui trattori anche di vecchia generazione. Si tratta di sistemi elettronici a basso costo che acquisiscono dati in tempo reale circa le operazioni in campo. I dati acquisiti vengono poi processati all’interno di sistema di tracciabilità che consente di effettuare azioni di monitoraggio.

Il programma di innovazione tecnologica rivolto agli agricoltori è nato da una partnership tra Vrai - Vision Robotics and Artificial Intelligence Lab del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche, che insieme al Consorzio Marche Biologiche e al gruppo Apra hanno messo in campo un programma di innovazione tecnologica dedicato agli agricoltori, sotto la guida della Cooperativa Agrobiologica Montebello di Isola del Piano (Pu).

Il progetto Si - Riparte

Il progetto prevede lo sviluppo e la prova in ambiente operativo di un sistema innovativo per la digitalizzazione rapida ed economica delle aziende, che permette di facilitare il caricamento dei dati all’interno del software tramite dispositivi a bassa interazione dell’utente, adatto per imprenditori “non nativi digitali”.

L’apposizione sui macchinari di dispositivi in grado di geo-referenziare e registrare le varie operazioni condotte in campagna renderà immediatamente disponibili tutte le informazioni agronomiche ed economiche necessarie alle singole aziende agricole e alla Cooperativa.

Dal punto di vista della gestione agronomica i vantaggi saranno notevoli, con ripercussioni positive che vanno dalla registrazione delle attività di campo e compilazione dei registri necessari, ai quali si aggiunge attraverso il Decision Support System la possibilità di compiere interventi mirati evitando sprechi nel consumo delle risorse impiegate e migliorando la resa delle coltivazioni.

Doppio vantaggio per gli agricoltori

«La digitalizzazione aiuta l'agricoltura a tracciare la filiera per accrescere la fiducia tra chi produce e chi acquista», ha spiegato Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche. «Il vantaggio per gli agricoltori è duplice, da un lato si può risparmiare tempo diminuendo i costi per le operazioni in campo e dall’altro si facilita l’inserimento dei dati, con un potenziale impatto positivo anche sui ricavi delle aziende agricole».

Grazie alla partnership scientifica con il Vrai Lab la Cooperativa Agrobiologica Montebello si è dotata di strumenti tecnologici all’avanguardia come:

  • QualiWare, un software gestionale per il monitoraggio documentale e qualitativo delle colture e quindi dei prodotti conferiti dalle aziende agricole alla cooperativa;
  • Agrigis, un Dss - Decision Support System a disposizione di dieci aziende pilota che fornisce indicazioni utili alla gestione agronomica ed economica dell’azienda stessa compresa la gestione digitale del quaderno di campagna;
  • I-cereals, un software gestionale per la gestione dello stoccaggio dei cereali in funzione della qualità dei conferimenti e delle caratteristiche dei prodotti che si devono ottenere con la lavorazione successiva (molitura e pastificazione).

«Conclusa positivamente l’esperienza Biocereals 4.0, grazie alla quale è stato possibile migliorare ed efficientare in maniera sostanziale gli standard tecnologici della Cooperativa», ha spiegato il prof. Adriano Mancini del Vrai Lab, «ora si è deciso di presentare un progetto denominato Si-Riparte - SIstemi digitali Rapidi, Innovativi e Partecipati per l’integrazione delle piccole/medie imprese agricole marchigiane nelle filiere biologiche globali, acronimo che sottolinea la continuità con quanto fatto precedentemente e che punta a risolvere le criticità rilevate, consapevoli che quanto raggiunto è solo un punto di partenza e non di arrivo».

L’intelligenza artificiale entra anche nel biologico - Ultima modifica: 2024-07-18T16:07:59+02:00 da Redazione Terra e Vita

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