Tra droni e satelliti: il futuro del monitoraggio agricolo

La domanda su quale tecnologia sia migliore non ha molto senso: ognuna ha pro e contro e applicazioni differenti

La scelta tra droni e immagini satellitari per il monitoraggio agricolo è un tema attuale e molto discusso. Entrambe le tecnologie offrono vantaggi unici, ma vediamo prima una panoramica delle loro caratteristiche principali.

Droni

Negli ultimi 8-10 anni, i droni hanno trovato impiego in numerosi settori: dal marketing all'analisi ambientale, fino al monitoraggio urbano. Aziende come DJI e Parrot dominano il mercato, producendo velivoli di diverse dimensioni e scopi. Tuttavia, la vera forza dei droni risiede negli accessori che li rendono strumenti versatili: camere multispettrali, sensori per la mappatura dei suoli e sistemi di distribuzione sono solo alcuni esempi. I droni forniscono immagini ad alta risoluzione e dati tempestivi, grazie alla loro vicinanza al suolo.

Satelliti

Le immagini satellitari, usate da già da tempo negli Stati Uniti per il monitoraggio ambientale, stanno guadagnando terreno anche in agricoltura. Questa tecnologia sfrutta le costellazioni di satelliti lanciati dai programmi spaziali globali, sempre più precisi e ricchi di funzionalità. Nel campo agricolo, il programma europeo Copernicus dell’Esa (agenzia spaziale europea), con i satelliti Sentinel 2A e 2B, è tra i più noti. Questi saranno da quest'anno sostituiti dai nuovi Sentinel 2C e 2D, garantendo continuità nel monitoraggio.

Confronto tra droni e satelliti

Esaminiamo ora i pro e i contro delle due tecnologie:

Droni

Vantaggi:

  • Dati immediati e immagini in alta definizione.
  • Precisione dovuta alla vicinanza al suolo.
  • Adatti a superfici di ogni dimensione.

Svantaggi:

  • Costi elevati sia per l’acquisto sia per l’operatività.
  • Legislazione complessa per il loro utilizzo.
  • Durata limitata delle batterie.

Satelliti

Vantaggi:

  • Immagini aggiornate settimanalmente e spesso gratuite.
  • Copertura globale.
  • Possibilità di ottenere indici di vegetazione e storico delle immagini.
  • Compatibili con le tecnologie di agricoltura di precisione.

Svantaggi:

  • Le immagini possono essere inutilizzabili a causa di interferenze ambientali.
  • Risoluzione variabile a causa dell'effetto albedo.
  • Ideali per appezzamenti di grandi dimensioni (>5 ettari).

Entrambe le tecnologie richiedono competenze nell'analisi delle immagini e nell'uso di software dedicati, conoscenze sempre più diffuse tra i giovani agronomi.

Quale scegliere?

La domanda su quale tecnologia sia migliore è destinata a perdere importanza. Droni e satelliti trovano applicazioni diverse e raramente si sovrappongono.

Le immagini satellitari, con risoluzioni tra 10 e 60 metri, sono ideali per le colture estensive come cereali, leguminose, patate e cipolle, soprattutto su grandi superfici. Sebbene esistano satelliti commerciali ad alta risoluzione, la mia esperienza diretta è limitata a questi casi.

I droni, invece, sono più adatti a colture ad alto reddito, come vigneti, piccoli frutti e mele. Offrono una precisione maggiore, ignorando la vegetazione tra i filari, e permettono un monitoraggio rapido nei momenti cruciali della stagione.


L'autore è agronomo 

Tra droni e satelliti: il futuro del monitoraggio agricolo - Ultima modifica: 2024-09-06T15:48:25+02:00 da Alessandro Piscopiello

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