«L'ortofrutta è il settore più esposto agli effetti dei cambiamenti climatici. Per continuare a salvaguardare gli attuali livelli produttivi occorre una chiara inversione di tendenza rispetto al drastico calo delle sostanze attive autorizzate, indispensabili per la difesa delle colture. La limitazione dei principi autorizzati ha visto in questi anni i nostri produttori nella impossibilità di contrastare le diverse fitopatie causate dai cambiamenti climatici che hanno colpito gli alberi da frutta. Tantissima produzione è andata persa».
Lo ha detto il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei a margine dell'inaugurazione della fiera internazionale Fruitlogistica di Berlino. «Negli ultimi dieci anni - ha aggiunto - una coltura come il kiwi, che è strategica anche sui mercati internazionali, si è dimezzata. Le pere sono passate dalle quasi 800.000 tonnellate del 2015 al minimo storico delle 184.000 del 2023. Lanciamo quindi da Berlino la richiesta all'Europa di una moratoria di cinque anni sul processo di revoca dei principi attivi, richiesta intorno alla quale intendiamo cercare la più ampia convergenza da parte dell'intero mondo agricolo e della politica».
In trent'anni eliminato il 75% delle molecole disponibili
Fedagripesca Confcooperative ricorda che, secondo un recente rapporto curato da Aretè per Agrofarma, oggi in Italia ci sono circa 300 sostanze attive approvate, che rappresentano il 75% in meno rispetto alle oltre mille disponibili trent'anni fa. Inoltre, dal 2014 a oggi sono state revocate 82 sostanze attive, di cui più del 70% era utilizzato proprio per la difesa di frutticole e orticole. L'organizzazione segnala che soltanto l'1% degli agrofarmaci autorizzati prima del 2000 siano ancora oggi disponibili in Italia ed evidenzia che più dell'83% degli agrofarmaci sul mercato italiano "è stato infatti approvato a partire dal 2011".
Fedagripesca Confcooperative fa notare che in Europa sono attualmente in fase di rinnovo 200 sostanze attive utilizzate per la difesa delle colture e ci sono pressioni per la loro revoca.