SPECIALE GRANO TENERO

Le migliori performance delle varietà in prova

Nei test nazionali rese solo di poco superiori al negativo 2012. Bologna la più seminata

Ancora un anno complesso per il grano tenero.
Dopo il felice 2012 e il pessimo 2013, il
2014 chiude con numeri davvero modesti,
solo lievemente migliori di quelli della scorsa
campagna. Clima e piogge hanno ancora una volta
inciso e arrivare in campo ai 65 q/ha non va considerato
un fallimento, ma quasi come un successo.
Rimane la magra consolazione di una qualità
medio-buona, con pressochè nulli problemi di micotossine.
Ma ai mercati questo pare importare poco visto che si
ruota sempre attorno ai 20 euro/q. Pochi per fare reddito, come ha
ben evidenziato Eros Gualandi nel precedente articolo di questo
speciale.

Dai dati della sperimentazione nazionale sulle varietà, coordinata
da Maurizio Perenzin del Cra - Unità di ricerca per la selezione dei
cereali e la valorizzazione delle varietà vegetali di S. Angelo Lodigiano,
fuoriesce un’annata negativa, purtroppo in linea con quella 2013.
Ecco dunque in tab. 1 qualche anticipazione ricordando che i
risultati completi saranno pubblicati sullo speciale Frumento in campo
nel prossimo Terra e Vita n. 37
.

I dati della sperimentazione evidenziano rese medie comprese
fra minimi addirittura di 2,5 t/ha e rare punte di oltre 8 t/ha.
Nel 2014 la media nazionale si ferma a 6,2 t/ha, poco sopra ai
valori 2013 (6,06 t/ha), con un miglioramento al Nord, un netto
peggiormento al Centro e un Sud pressochè identico.
Eccoli dunque i risultati su base nazionale e suddivisi per areale.
Prima del dettaglio sulle singole varietà, un accenno alle medie
produttive di Nord, Centro e
Sud Italia.

Al Nord si è passati da 6,81
t/ha del 2013 a 7,18 t/ha del
2014 (+5,4%). In netto calo appaiono
le rese nel Centro: 5,98 t/ha
nel 2013, 5,40 t/ha nel 2014
(-9,7%), mentre il Sud rimane
praticamente identico: 4,45 t/ha
nel 2013, 4,47 nel 2014.

Cambia la varietà al vertice a
livello nazionale dove arriva il
panificabile dell’Ista Basmati
che primeggia in quasi tutti gli
areali, Sud escluso, e in questa
campagna arriva a una media di 7,67 t/ha nelle 34
prove realizzate in Italia e una punta di 8,59 t/ha
nei test del Nord. A seguire si conferma Solehio
(7,21), sale PR22R58 (7,17 t/ha) e rimangono sopra
le 7 t/ha Altamira, Artdeco, SY Alteo e Tintoretto.

Analizzando le produzioni nelle parcelle del
Nord le performance confermano quasi integralmente
il dato nazionale: al vertice si conferma
Basmati e Solehio unici a rimanere sopra le 8 t/ha.
A seguire Artdeco, SY Alteo, Sy Moisson e PR22R58, tutti a un passo
dalla soglia succitata.

Al Centro Italia stessa musica: la migliore performance è ancora di
Basmati, unica sopra le 7 t/ha, poi Solehio, PR22R58 e Artdeco, con la
sola diffferenza nella cinquina di vertice dell’entrata di Tintoretto.

Infine il Sud, dove cambia un po’ lo scenario. Intanto solo una
varietà Altamira va oltre i 55 q/ha. Fra le prime 5 varietà, i soliti
PR22R58 e ArtDeco, con l’aggiunta di due grani ormai consolidati,
Aubusson e Bandera.

I frumenti maggiormente utilizzati

I risultati delle prove nazionali rappresentano un buon indice per
capire quali selezioni possono avere un futuro e essere in grado di
dare interessanti risposte quantitative. Poi l’agricoltore sceglie. E la
dinamica della diffusione delle varietà in Italia, fornisce con un
dettaglio molto preciso le opzioni di semina effettuate dagli agricoltori
e le loro preferenze varietali.

Dall’elaborazione delle domande Ense sulle superfici a grano
tenero sottoposte a controllo nel
2014 (tab. 2) si nota la stabilità
del frumento tenero dopo un’inzio
decade difficile: 22.174 nel
2010, 21.169 nel 2011, 25.585 nel
2012, 28.050 nel 2013 e 27.637 nel
2014.

La diffusione delle varietà
conferma nettamente Bologna
(Sis) come prima varietà sul
mercato italiano con 2.723 ettari
investiti. Anche il secondo posto
non cambia con PR22R58 (Pioneer)
a 1.586 ha, mentre Solehio
son (1.462 ha) scavalca al terzo gradino Altamira (1.369). Scende Aubusson (1.026 ha) scavalcato
anche da Bandera (1.030 ha). Palesio, Sy Alteo, Blasco e Antille
completano la graduatoria delle prime dieci varietà che, per quantità
ufficialmente certificate (tab. 3), rappresentano il 47% del totale. La
concentrazione rimane alta pur in calo: nel 2010-2011 le prime tre
varietà (Bologna, PR22R58 e Aubusson) rappresentavano oltre il 34%
del totale. Oggi le prime tre varietà, ancora Bologna, PR22R58 più
Altamira, arrivano oltre il 25% del dato complessivo.

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Le migliori performance delle varietà in prova - Ultima modifica: 2014-10-22T00:00:00+02:00 da Redazione Terra e Vita
Le migliori performance delle varietà in prova - Ultima modifica: 2014-10-22T12:46:30+02:00 da Redazione Terra e Vita

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