PAC 2014-2020

    Pac, per i giovani un aiuto in più

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    Nella storia della Pac le misure a favore del
    ricambio generazionale sono sempre
    state collocate nell’ambito del 2° pilastro
    (PSR). Con la Pac 2014-2020, per la prima volta
    un sostegno all’insediamento dei giovani
    agricoltori viene inserito nel 1° pilastro con
    l’introduzione di una componente obbligatoria
    nel nuovo regime dei pagamenti diretti.
    L’Ue sostiene che la presenza di attività economiche
    gestite da giovani agricoltori è un
    aspetto essenziale per la competitività del
    settore agricolo, per cui è opportuno sostenere
    l’insediamento iniziale dei giovani e l’adeguamento
    strutturale delle relative aziende
    nella fase successiva all’insediamento.
    A tal fine, nei pagamenti diretti della nuova
    Pac 2014-2020 è previsto un pagamento per
    i giovani agricoltori.

    1% del massimale ai giovani

    Il Reg. 1307/2013 prevede7 tipologie di pagamenti
    diretti di cui 3 obbligatorie e 5 facoltative
    per gli Stati membri. L’Italia ha deciso
    di attivare 5 tipologie di pagamenti (tab. 1):

    – pagamento di base: 58% del massimale
    nazionale;

    – pagamento ecologico (greening): 30%;

    – pagamento per i giovani agricoltori: 1%;

    – pagamento accoppiato: 11%;

    – pagamento per i piccoli agricoltori.

    Ai giovani agricoltori è stato destinato un plafond
    dell’1% del massimale nazionale.

    I beneficiari: 40 anni per i primi 5 anni

    I beneficiari del pagamento sono le persone
    fisiche che possiedono i seguenti requisiti:

    – età inferiore ai 40 anni;

    – si insedino per la prima volta come capo-azienda,
    o che si siano già insediate nei 5
    anni che precedono la prima presentazione
    di una domanda per aderire al regime del pagamento
    di base (quindi la data limite è il 15
    maggio 2010).

    Il pagamento è limitato alla fase iniziale del ciclo
    di vita dell’impresa e non deve trasformarsi
    in un aiuto al funzionamento, per cui esso
    è concesso per un periodo di cinque anni.

    Se l’insediamento è avvenuto prima del 2015,
    il periodo quinquennale viene ridotto del numero
    di anni trascorsi tra la data del primo
    insediamento e la data della prima domanda
    per aderire al regime del pagamento di base,
    ovvero il 2015. Ad esempio, se un giovane agricoltore
    si è insediato nel 2013, il pagamento
    per i giovani agricoltori viene concesso per
    tre anni (2015, 2016 e 2017).

    Il plafond

    Il Reg. 1307/2013 prevede che il plafond
    destinato al pagamento per i giovani agricoltori
    non può essere superiore al 2% del
    massimale nazionale
    . L’Italia haprevisto una
    percentuale dell’1%. Questa scelta potrebbe
    essere interpretata come un segnale di
    scarsa attenzione ai giovani agricoltori, ma
    non è così. Le motivazioni che hanno ispirato
    questa scelta sono due:

    1. evitare una sottoutilizzazione del plafond,
    che avrebbe comportato fondi inutilizzati che
    sarebbero tornati nelle casse comunitarie;

    2. utilizzare la riserva nazionale per coprire il
    fabbisogno necessario a soddisfare tutte le
    richieste dei giovani agricoltori.

    Con questa scelta i giovani agricoltori italiani
    hanno la certezza di percepire il livello massimo
    di pagamento ammissibile. Infatti, anche con un massimale dell’1%, l’Italia garantisce
    la quota massima di finanziamento ai giovani
    agricoltori attingendo, se necessario, alla
    riserva nazionale.

    L’importo del pagamento

    L’importo del pagamento, sulla base delle
    scelte italiane, si ottiene moltiplicando il
    numero dei titoli attivati dall’agricoltore per
    il 25% del valore medio dei titoli all’aiuto
    detenuti dall’agricoltore
    stesso, in proprietà
    o in affitto. In altre parole, il giovane agricoltore
    percepisce un pagamento maggiorato
    del 25% del pagamento di base.

    Questo metodo di calcolo suscita molte perplessità.
    Infatti il pagamento è proporzionale
    al valore dei titoli individuali; quindi un giovane
    agricoltore che ha ereditato da un genitore
    titoli di valore elevato, ottiene un pagamento
    elevato e viceversa.

    In questo modo lo status di giovane agricoltore
    viene premiato in modo differente, tenendo
    conto del valore dei titoli storici invece
    che della condizione anagrafica.

    La Conferenza Stato-Regioni ha giustificato
    questa scelta con il fatto che questo metodo
    di calcolo garantisce il più alto livello di
    erogazione a favore dei giovani agricoltori
    nel complesso del nostro Paese, anche se
    genera un trattamento variabile e iniquo tra
    un giovane e l’altro.

    Il numero massimo di ettari ammissibili al
    pagamento è stato fissato a 90. Ad esempio
    un giovane agricoltore che possiede 200 ettari,
    percepisce il pagamento per 90 ettari.

    Gli effetti

    Il pagamento ai giovani agricoltori è un segnale
    politico importante che dimostra l’attenzione
    della Pac nei confronti delle imprese
    giovani e del ricambio generazionale in agricoltura.

    Dal punto di vista pratico, tuttavia, il beneficio
    per un giovane agricoltore è limitato; l’importo del pagamento è di limitata entità e non
    apporta un miglioramento significativo del
    risultato operativo aziendale.
    La media italiana del pagamento sarà pari a
    circa 45 €/ha; infatti l’importo medio del pagamento
    di base sarà di circa 179 €/ha a cui
    corrisponde un pagamento per i giovani agricoltori
    di 45 €/ha. Esemplificando, un giovane
    agricoltore con il massimo degli ettari
    ammissibili (90 ha) riceverà circa 4.000 €/ha
    per cinque anni.
    Quindi un giovane agricoltore che si insedia e
    presenta domanda alla riserva nazionale nel
    2015 (o anni successivi) percepirà i seguenti
    importi dei pagamenti diretti:

    – pagamento di base: 179 €/ha;

    – pagamento per giovani agricoltori: 45 €/ha;

    – pagamento verde: 93 €/ha;

    – per un totale di 317 €/ha circa cui si aggiunge
    il sostegno accoppiato, se il giovane agricoltore
    pratica una coltura o un allevamento
    che rientrano in tale pagamento.

    La situazione è diversa se il giovane possiede
    diritti di valore elevato derivanti dalla sua
    situazione storica (ad es. perché si è insediato
    prima del 2015) o perché ha ereditato da
    un genitore diritti di valore elevato.

    Un esempio di questo secondo caso è riportato
    in tab. 3 dove un giovane agricoltore si
    insedia nel 2015, ereditando i diritti del genitore,
    che possedeva titoli di valore superiore
    alla media nazionale; in tal caso il pagamento
    per il giovane agricoltore è di circa 100 €/ha;,
    ben superiore rispetto ai 45 €/ha; (media nazionale)
    di cui abbiamo parlato sopra. Il giovane
    agricoltore subisce tuttavia gli effetti
    della convergenza, come tutti gli altri agricoltori
    (fig. 1).

    La prima volta nel 1° pilastro

    L’analisi del pagamento per i giovani agricoltori
    dimostra che l’importo è di piccola entità
    e, certamente, non sarà tale da convincere
    un giovane a insediarsi in un’azienda agricola.
    Tuttavia, la nuova Pac introduce per la prima
    volta un livello di aiuti riservato ai giovani agricoltori
    (anche se solo dell’1%); è l’inizio di un
    percorso che potrà essere potenziato nelle
    prossime riforme della Pac.

    Inoltre, bisogna ricordare che la politica più
    importante a favore dei giovani continua ad
    essere collocata nel secondo pilastro dove,
    in continuità con le azioni intraprese durante
    la programmazione 2007-2013, Vi sono misure
    più consistenti a sostegno dell’imprenditoria
    giovanile (premio di insediamento,
    incentivi agli investimenti aziendali), con la
    novità di poter attivare un sottoprogramma
    specifico per i giovani agricoltori.

    Pac, per i giovani un aiuto in più
    - Ultima modifica: 2014-10-23T15:30:40+02:00
    da Redazione Terra e Vita
    Pac, per i giovani un aiuto in più - Ultima modifica: 2014-10-23T15:30:40+02:00 da Redazione Terra e Vita

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