«In Lombardia sono oltre 3mila le aziende nei campi controllate da giovani con meno di 35 anni – spiega la Coldiretti Lombardia –, che sempre di più prediligono esperienze multifunzionali e innovative. Un esempio è l'azienda di Carlo Maria Recchia, agricoltore di prima generazione, che per la sua impresa a Formigara (Cremona) ha puntato su biodiversità, sostenibilità e innovazione e che da pochi giorni è entrato a far parte dell’Esecutivo nazionale di Giovani Impresa.
«Nel 2013 – spiega Carlo – ho scelto l’agricoltura per costruire il mio futuro: ho preso in affitto un piccolo appezzamento di terreno e ho iniziato a coltivare mais corvino, una delle varietà più antiche del mondo conosciuta già al tempo dei Maya, che sono riuscito a recuperare facendo richiesta alla banca del seme del Polo Nord».
Oggi Carlo coltiva 16 ettari di campi, di cui 7 ettari a biologico: ha recentemente installato nella sua azienda un mulino a pietra per macinare il mais nero da cui ricava farina, prodotti da forno, pasta e birra, tutto gluten free. Per la cura delle sue piante si avvale poi dell’utilizzo di droni. La sua produzione viene venduta direttamente al consumatore nello spaccio aziendale e nei mercati di Campagna Amica o tramite e-commerce, viene esportata in Paesi come Regno Unito e Spagna, e viene fornita ad alcune prestigiose strutture tra Milano e Roma.
«L’Italia – spiega la Coldiretti – con 56mila imprese agricole condotte da under 35 è al vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali, che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche attività ricreative, agricoltura sociale, sistemazione di parchi, giardini, strade, agribenessere, cura del paesaggio e produzione di energie rinnovabili».
Un’opportunità resa possibile dalla legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha trasformato il lavoro nelle campagne allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali.
«L’agricoltura è tornata a essere un settore strategico per la ripresa economica e occupazionale e lo hanno capito per primi i giovani che stanno tornando prepotentemente nelle campagne», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «le Istituzioni devono saper cogliere questo cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale anche ripensando la scala delle priorità negli interventi di politica economica».