Accesso alla terra, sviluppo aziendale (autoimprenditorialità), ricambio generazionale, accesso al credito. Sono gli strumenti messi in campo da Ismea per favorire l'entrata dei giovani in agricoltura.
«Analizzando i recenti dati della Camera di Commercio è evidente come il numero delle imprese agricole (senza riferimenti di età) sia in calo, mentre, a partire dal 2005, il numero delle imprese giovanili iscritte risulta in aumento», spiega Francesco Piras di Ismea nel corso dell'evento lancio dell'Osservatorio Giovani agricoltori Edagricole-Nomisma a Eima 2018. «Ma è importante – aggiunge Piras - capire quanto questo trend sia influenzato dai premi di primo insediamento; quanto incidano le politiche di Sviluppo rurale e quanti giovani riescono effettivamente a mantenere competitive le loro imprese anche dopo il termine dei sussidi».
Secondo quanto riporta Piras, un'altra fonte di speranza per ridurre il trend di senilizzazione in agricoltura è rappresentato dall’aumento delle iscrizioni di giovani alle facoltà di agraria e veterinaria. «Il numero di immatricolazioni all’università in generale sta calando, mentre negli indirizzi di agraria e veterinaria sta aumentando - afferma Piras -. Evidentemente l’interesse per queste materie è aumentato in questi ultimi anni».