Under 40, fare impresa all’insegna di sostenibilità, tradizione e hi-tech

«La sfida è quella di coniugare le tradizioni dell'agricoltura italiana con le nuove tecnologie, dove ricerca e sostenibilità delle aziende devono essere sostenute e incentivate». Così Francesco Mastrandrea, nelle vesti di nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura

Per la nuova generazione di agricoltori made in Italy under 40 il futuro è oggi. La parola d'ordine è "fare impresa", una sfida all'insegna di sostenibilità, tradizione e hi-tech con al centro biotecnologie, big data per la condivisione di informazioni delle tecniche di produzione e coltivazione, precision farming con droni e rilevatori gps. Così i giovani imprenditori dell'associazione di Confagricoltura (Anga), che guidano circa 18mila imprese su tutto il territorio nazionale, riuniti a Roma per rinnovare le cariche istituzionali non hanno dubbi: «la sfida è quella di coniugare le tradizioni dell'agricoltura italiana con le nuove tecnologie, dove ricerca e sostenibilità delle aziende devono essere sostenute e incentivate. Per questo - spiega il neo presidente Anga, Francesco Mastrandrea - abbiamo bisogno non tanto di incentivi ma di facilitazioni burocratiche e programmazione chiara, con regole e processi più moderni».

La squadra dei Giovani di Confagricoltura - Anga.

Per Raffaele Maiorano, presidente uscente di Anga inoltre «il processo di modernizzazione è in atto e ben tangibile nel lavoro delle aziende, e nonostante ci sia tanto da fare, infatti il reddito delle aziende agricole condotte dagli under 40 è mediamente superiore del 50% rispetto agli over 50».

 

 

Energia rinnovabile per l'autoconsumo e la vendita

Tra le aziende che hanno fatto della tecnologia un'arma vincente la Diaccialone, società agricola di Guido Pallini, 33 anni, che in Maremma si occupa dell'allevamento di bufale, produzione e commercializzazione di formaggi. «Abbiamo introdotto la produzione di energia rinnovabile per l'autoconsumo e la vendita - spiega Pallini – e informatizzazione della gestione della stalla con software per selezione genetica. La nuova frontiera - spiega - è l'adozione dell'agricoltura di precisione per l'ottimizzazione delle produzioni in campo tramite software e sistemi satellitari che permettono un uso dei mezzi tecnici più efficace come fertilizzanti, prodotti fitosanitari e irrigazione».

Rinnovamento legato alla tradizione

Esempio di rinnovamento legato alla tradizione invece è Diana Lenzi, imprenditrice trentacinquenne della Fattoria di Petroio azienda vitivinicola del Chianti Classico in provincia di Siena dove si lavora sulla produzione tradizionale in cui vengono privilegiati i vitigni autoctoni e storici come complementari del Sangiovese. «Qui - spiega - i vigneti sono piantati con una concezione moderna che si è basata su una maggiore densità per poter selezionare ogni singolo grappolo da vinificare».

Un esempio di azienda green

A livello di sostenibilità ambientale tra le imprese più green l'azienda agricola Canetti in provincia di Ferrara che si occupa di coltivazione biologica di cereali e barbabietola da zucchero. «Siamo i primi in Italia a produrre zucchero bio 100% made in Italy - spiega Francesco Canetti, 28 anni, titolare della azienda - e grazie all'uso di gps e satelliti dell'agenzia spaziale europea che consentono di monitorare le colture in atto, minimizzando lo spreco di prodotti fitosanitari e una migliore gestione del parco macchine, otteniamo un risparmio di Co2 del 15%».

Giovani, traino per la nuova agricoltura italiana

Per Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura «i giovani sono il traino per la nuova agricoltura italiana e per questo penso vadano ascoltati nelle loro istanze per far sì che le loro buone idee, dalla sostenibilità ai nuovi metodi produttivi, siano applicate».

Under 40, fare impresa all’insegna di sostenibilità, tradizione e hi-tech - Ultima modifica: 2019-05-29T11:45:26+02:00 da Mary Mattiaccio

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