Con l’approssimarsi delle semine di aglio si ripresenta il problema della sanità del seme.
Ancora prima di mettere a dimora i bulbilli, poiché non vi sono possibilità di lotta, dobbiamo essere certi che i bulbi di partenza siano sia virus-esenti che sani per quanto riguarda le batteriosi.
Relativamente alle malattie fungine che attaccano i bulbi in conservazione, bisogna assolutamente evitare l’utilizzo di bulbilli infetti da Penicillium e Aspergillus poiché essi, anche se riescono a germogliare, svilupperanno piantine dall’aspetto clorotico, con crescita stentata e con le teste di aglio di ridotte dimensioni. Bisogna accertarsi anche, attraverso specifiche analisi, che i bulbilli siano esenti anche dal nematode Ditylenchus capsici.
L’emergenza delle piantine, infatti, in presenza di tale parassita, risulta molto ridotta, con foglie distorte e di forma tozza e clorotiche e le piantine presentano un aspetto stentato con riflessi negativi sulla produzione.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Poiché non è ammessa la concia chimica dei bulbilli, bisogna, come detto, effettuare una accurata cernita dei bulbilli e, preferibilmente, analisi di laboratorio, affinché sia assicurata una perfetta sanità degli stessi in fase di messa a dimora.
tab. 1 Elenco dei principi attivi ammessi nella lotta contro le principali malattie fungine nelle prime fasi di sviluppo dell’aglio | ||
Avversità | Principio attivo | Modalità di applicazione |
Sclerotinia spp. | Solfato di rame | Fogliare |
T. hartianum Rifai | Sul terreno per irrorazione della superficieda trattare o in drip | |
Coniotirium minitans | Trattamento al terreno | |
Botrytis cinerea | Ossicloruro di rame + Idrossido di rame | Fogliare |
Ossicloruro di rame | ||
Pyraclostrobin + Boscalid | ||
Ciprodinil + Fludioxonil | ||
Penicillium spp. | Pyraclostrobin + Boscalid | Fogliare |
Pythium spp. | Streptomices griseoviride | Per immersione dei bulbi (uso esclusivo in serra) |
Trichoderma asperellum TV1 | Trattamento per fertirrigazione | |
Trichiderma hartianum Rifai | Sul terreno per irrorazione della superficie da trattare o in drip | |
Rhizoctonia spp. | Trichoderma asperellum TV1 | Trattamento per fertirrigazione |
Terreno destinato alla semina di aglio | Coniotirium minitans | Trattamento al terreno |
Trichoderma asperellum TV1 | Trattamento per fertirrigazione |
Le patologie post semina
Una volta messi a dimora i bulbilli sani, bisogna tenere sotto controllo la eventuale comparsa di “muffa bianca” causata dal fungo Sclerotium cepivorum che agisce non appena le temperature superano i 15 °C. I primi sintomi sono osservabili a livello fogliare con un ingiallimento delle punte delle foglie più esterne; sui bulbi, invece, si può rinvenire la classica muffetta biancastra che si sviluppa anche a livello del colletto e delle radici. Un’altra malattia è la moria da Pythium spp. che attacca a livello del colletto. Tale genere fungino si avvantaggia per la sua diffusione di ristagni idrici che, quindi, vanno assolutamente evitati.
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Per tutte le malattie dell’aglio che compaiono nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, valgono le stesse regole agronomiche: estirpazione rapida delle piantine che presentano sintomi di sofferenza e su cui compaiono manifestazioni di marciumi. È inoltre essenziale eseguire rotazioni colturali soprattutto nelle situazioni di attacchi pregressi ed importanti di funghi di marciume o di nematodi.
Accanto alle precauzioni di natura agronomica, possiamo intervenire con microrganismi naturali che vanno utilizzati già qualche mese prima del trapianto dei bulbilli. In taluni casi sono necessarie successive applicazioni in drip. In caso di attacchi in corso di coltivazione passeremo anche a trattamenti fitosanitari con i pochi principi attivi autorizzati.