L’Italia agricola è un modello di eccellenza per uso razionale degli agrofarmaci e sicurezza alimentare. È questa, in estrema sintesi, l’immagine che Osservatorio Agrofarma, report semestrale di Agrofarma sullo stato dell’agricoltura italiana, restituisce di un settore molto attento alla riduzione dell’impatto ambientale e all’uso responsabile degli agrofarmaci. I dati del report semestrale sono stati presentati a Bari da Enrica Gentile, Ceo di Areté, e discussi da Paolo Tassani, presidente di Agrofarma.
Come noto, Areté - The Agri-food intelligence company, è una società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food, e ha la responsabilità scientifica del report. Agrofarma, facente parte di Federchimica, è l’Associazione delle aziende che producono agrofarmaci.
Osservatorio Agrofarma, conferma dei trend

«A distanza ormai di due anni dalla prima pubblicazione dell’Osservatorio, alcuni trend continuano a confermarsi regolarmente, raccontando un settore che, nonostante le difficoltà e le sfide che è chiamato ad affrontare, ha un approccio proattivo verso il cambiamento – ha introdotto Gentile –. È quanto emerge dalla propensione all’innovazione, dai continui traguardi in termini di sostenibilità e circolarità, nonché da una sicurezza dei prodotti che definisce uno standard di eccellenza in Europa e nel mondo. Tutto questo, è importante sottolinearlo, nel contesto di estrema ricchezza e varietà colturale che caratterizza l’Italia, che rende ancora più sfaccettate le sfide a cui l’agricoltura e l’agrochimica sono chiamate a dare risposta».
Vendite di agrofarmaci in calo del 18% in 10 anni
Le vendite in Italia di agrofarmaci si sono ridotte complessivamente del 18% fra il triennio 2021-2023 e quello 2012-2014. Al primo posto il calo dei fungicidi, seguito dagli erbicidi. Le riduzioni osservate sono ancora più significative quando si guarda ai volumi di principi attivi contenuti nei prodotti: -24% nel periodo considerato. L’Italia registra una riduzione decisamente significativa rispetto ai paesi analizzati e alla media Ue-27.
Incremento del 133% dei principi attivi bio
«Ciò è stato possibile grazie a una gestione più attenta delle risorse, che tiene conto delle specifiche esigenze stagionali e climatiche – ha spiegato Gentile –. Allo stesso tempo l’uso di principi attivi anche di origine biologica ha visto un incremento significativo del +133% nello stesso periodo, segno di una crescente attenzione nello sviluppo di nuove soluzioni».
Forte leadership nella sicurezza alimentare
A livello di sicurezza alimentare, l’Italia continua a mantenere una forte leadership. «I dati mostrano che è tra i Paesi con la più bassa presenza di residui di agrofarmaci negli alimenti, con appena l’1% di alimenti con residui di prodotti fitosanitari sopra i limiti consentiti. Questo risultato testimonia la professionalità e l’alta qualità della filiera agricola italiana, che applica rigorosi standard di sicurezza alimentare, rendendo la nostra agricoltura una delle più sicure a livello mondiale».
Il settore sta evolvendo nella giusta direzione

C’è un cambiamento in corso, ha dichiarato Tassani, che passa non solo dal fornire nuove soluzioni, ma, al contempo, dalla corretta applicazione delle buone pratiche di difesa colturale.
«Gli agricoltori sono consapevoli di ciò, tant’è che da anni agiscono in campo per garantire una sempre maggiore sostenibilità, da intendere in tutte le sue accezioni (ambientale, sociale ed economica).
Gli ultimi dati dell’Osservatorio Agrofarma sono un’ulteriore prova di come il settore stia già evolvendo nella giusta direzione: l’innovazione, la formazione e l’adozione di soluzioni sempre più moderne e sicure rappresentano le chiavi per garantire un futuro competitivo all’agricoltura italiana ed europea».













