In occasione del Food&Science Festival, Riccardo Vanelli, presidente di Agrofarma (Federchimica) ha presentato l’Osservatorio Agrofarma, un report sull’agricoltura italiana e sul ruolo dell’industria degli agrofarmaci.
Agrofarma vuole così mettere a disposizione di media, stakeholder e consumatori un contenitore in grado di svolgere una funzione informativa e al contempo divulgativa sul comparto agricolo in generale, ovviamente con un focus specifico sul settore agrofarmaci.
Uno strumento nuovo
«Come Agrofarma abbiamo ragionato a lungo per individuare uno strumento che potesse aiutarci a costruire una narrazione corretta del nostro comparto agroalimentare e del ruolo che le Imprese che producono agrofarmaci svolgono a supporto della filiera e dei prodotti made in Italy. - ha dichiarato Vanelli –. Spesso ci siamo trovati di fronte a un’informazione parziale o inattendibile, costruita su falsi miti e fake news. Per questo motivo abbiamo voluto costruire un contenitore al cui interno reperire informazioni che consentano di avere dati certi sui temi strategici del settore».
Un trend incoraggiante
«Ad Agrofarma va il nostro plauso all’iniziativa – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – che si inserisce nella scia di programmi di investimento dell’industria chimica per la sostenibilità e l’innovazione, con prodotti sempre meno impattanti e a salvaguardia delle produzioni.
I più recenti dati di Eurostat, tra l’altro, dicono che nella Ue sono calate le emissioni di anidride carbonica, nonostante la ripresa, grazie all’apporto delle energie rinnovabili.
È la dimostrazione concreta di come crescita e sviluppo non siano in contrasto con gli obiettivi di neutralità carbonica. Traguardi possibili soltanto la collaborazione di tutti gli stakeholder, con la condivisione di dati e la ricerca di soluzioni sempre più all’avanguardia».
Consulenza di Areté
Per la creazione dell’Osservatorio, Agrofarma si è avvalsa delle competenze e dell’esperienza di Areté, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food.
«Il progetto dell’Osservatorio lanciato da Agrofarma è lungimirante e perfettamente coerente con il bisogno di informazioni e di monitoraggio che interessa tutto il settore. I dati ci aiutano a guardare con lucidità a ciò che sta accadendo davvero alla nostra agricoltura e al contesto in cui essa si muove, dal clima, all’ambiente, al fabbisogno produttivo, fino alla competitività delle aziende e all’indotto che esse generano per il nostro Paese – afferma Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl - Il ruolo di Areté sarà di selezionare i dati più affidabili, dalle fonti più autorevoli, e trasformarli in informazioni utili a comprendere dove siamo e le reali evoluzioni in atto. Uno strumento che riteniamo possa svolgere un ruolo cruciale anche a supporto delle scelte strategiche per l’intero settore».
Nell’ambito del primo report dell’Osservatorio verranno trattate alcune delle tematiche individuate, tra le quali rientrano l’analisi dei principali indicatori agroambientali e l’utilizzo di agrofarmaci in Italia.
Calano le emissioni inquinanti
Di seguito alcuni flash sui numeri più interessanti, in attesa del report completo.
Per quanto concerne l’evoluzione dello stato di salute ambientale dell’agricoltura italiana dai primi anni 2000, i dati mostrano un chiaro percorso di miglioramento in atto. Al crescere del valore aggiunto dell’agricoltura, si è accompagnato, infatti, un costante calo delle principali emissioni inquinanti e dell’impiego di energia, a conferma di una aumentata efficienza produttiva. Le emissioni di ammoniaca, uno dei principali inquinanti derivanti dall’attività agricola in Italia, si sono ridotte in maniera costante a partire dal 1990 (-24% al 2020), così come le emissioni di monossido di carbonio da parte dei macchinari agricoli, diminuite del 17% circa tra il 2011 ed il 2020. Le emissioni di gas ad effetto serra (principali responsabili del cambiamento climatico) da parte del settore agricolo italiano sono rimaste pressoché costanti negli ultimi 10 anni.
Riduzione degli agrofarmaci
Le vendite di agrofarmaci in Italia (misurate in quantità di principio attivo, che è la componente efficace dei prodotti commercializzati) si sono ridotte complessivamente del 17% tra il triennio 2010-12 e quello 2019-21, passando da circa 140mila a circa 115mila t. La riduzione dei quantitativi commercializzati è stata più marcata per i fungicidi e per gli insetticidi/acaricidi (-21% per entrambe le tipologie). In un confronto con Francia, Germania e Spagna, l’Italia ha registrato la maggior contrazione nelle vendite di prodotti fitosanitari tra il 2016 e il 2021 (Cagr 2016-21 -3,5% in Italia rispetto al -0,7% della Francia, -0,2% della Spagna e +0,8% della Germania). Un altro dato interessante, infine, riguarda le vendite di sostanze attive classificate “a basso rischio”, aumentate in Italia di quasi il 5300% tra il triennio 2011-13 e quello 2018-20, a fronte di un aumento medio di “solo” il 191% per l’Unione Europea nel suo complesso.
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