Nel Centro Italia, con trapianti differenziati a seconda degli areali, si osservano bellissimi campi di cavolo che spesso, fin dalle prime fasi di sviluppo delle piantine, presentano infestazioni più o meno gravi di insetti.
Tra i principali ricordiamo la cavolaia e le nottue, parassiti quasi sempre presenti, mentre l’altica e la tignola delle crucifere sono da tenere sotto controllo poiché, compaiono più raramente e, generalmente, tendono ad essere sottovalutati.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Nottue e cavolaia
Le nottue del cavolo (Mamestra brassicae) e la cavolaia (Pieris brassicae) sono entrambi lepidotteri estremamente dannosi per le brassicacee ma con abitudini profondamente differenti.
Le nottue hanno abitudini notturne e causano gravi danni sulle piante con erosioni fogliari e gallerie scavate nei fusti con danni consistenti alle piante. La larva, facilmente riconoscibile, è di colore grigio-verdastro che può raggiungere i 45 mm di lunghezza. L’insetto sverna come crisalide e i primi adulti compaiono già in aprile-maggio, deponendo le uova nella pagina inferiore delle foglie. Le larve si nutrono di notte mentre di giorno restano nascoste nel terreno. Il ciclo si compie in 1-2 mesi e, a maturità, le larve si incrisalidano nel terreno a pochi centimetri di profondità. Nel mese di luglio si ha una seconda generazione che è quella che attualmente sta causando danni sulle piante.
Anche la cavolaia compare nel mese di aprile-maggio e gli adulti depongono fino a 250 uova in tipiche ovature nella pagina inferiore delle foglie, dalle quali nascono larve di colore giallastro puntinate di nero. In luglio compaiono nuovi adulti che daranno vita ad una seconda generazione. La cavolaia, se le condizioni ambientali lo consentono, compie anche 4 generazioni.
Tignola delle crucifere
Questo piccolo lepidottero minatore, Plutella xylostella, che lo scorso anno ha provocato danni consistenti ai cavoli nel bacino del Fucino, è facilmente rilevabile per la presenza di caratteristiche erosioni sulla pagina inferiore delle foglie senza intaccare l’epidermide superiore che, comunque, alla fine dissecca. Quando l’attacco è rilevante l’intero apparato fogliare, ad eccezione delle nervature, viene distrutto.
L’adulto è di colore grigio-brunastro con abitudini crepuscolari. Le femmine depongono fino a 300 uova sulla pagina inferiore delle foglie e le larve di color giallo-verdognolo, a maturità si incrisalidano sulla pagine inferiore.
L’altica
Questi coleotteri di piccole dimensioni, 2-3 mm, hanno colori diversi a seconda della specie. Gli adulti causano danni alle piantine fin dalle prime fasi sviluppo erodendo le foglie che alla fine si presentano bucherellate. Le femmine depongono le uova in prossimità del colletto delle piante e le larve compiono erosioni sulle radici principali ma con danni non rilevanti. Gli adulti sono attivi fino all’autunno.
Gli interventi a carattere chimico
Gli interventi sono principalmente chimici (tab. 1). È tuttavia importante monitorare la presenza dei lepidotteri con trappole feromoniche, al fine di un utilizzo più razionale dei numerosi principi attivi utilizzabili.
Per quanto concerne l’altica, gli interventi chimici sono consigliati solo su piantine in fase di sviluppo e in presenza di infestazioni diffuse.
tab. 1 I principi attivi consigliati per i diversi parassiti considerati | |
Avversità | Sostanza attiva |
Nottue, Cavolaia (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae) |
Bacillus thuringensis Alfa-Cipermetrina Azadiractina Beta-Ciflutrin Cipermetrina Clorantraniliprole Deltametrina Emamectina Indoxacarb Lambda-cialotrina Piretrine naturali Spinosad Spinetoram Zeta-Cipermetrina |
Tignola delle crucifere (Plutella xylostella) |
Bacillus thuringensis Azadiractina Clorantraniliprole Deltametrina Emamectina Indoxacarb Spinosad Spinetoram |
Altica (Phyllotreta spp.) |
Acetamiprid Beta-Ciflutrin Deltametrina |