Difesa cereali, l’approccio integrato impone più conoscenza

cereali
Machine tractor with special equipment fertilize agriculture wheat cereal crop plant field in summer.
Caratterizzazione del rischio e profilassi prima di passare all’eventuale lotta diretta contro malattie fungine, virosi e la novità delle “Tacche gialle”

Fin dagli anni 80, in Italia, la coltivazione del frumento duro e tenero ha dovuto destreggiarsi con diverse malattie causate da agenti biotici (funghi e virus) sempre più aggressivi e capaci di condizionare fortemente la resa finale e la qualità della granella dei cereali. La diffusione negli ultimi anni di varietà sempre più produttive non ha però coinciso con la diffusione di materiali altrettanto resistenti agli agenti patogeni.

Tra le malattie fungine le problematiche più importanti degli ultimi anni derivano da: mal del piede (agenti causali principali appartenenti a Fusarium spp., Microdochium nivale, Bipolaris sorokiana e Gaeumannomyces graminis var. tritici), oidio (Blumeria graminis var. tritici), ruggine gialla (Puccinia striiformis), ruggine bruna (Puccinia recondita), septoriosi (Zymoseptoria triticie Parastagonospora nodorum) e fusariosi della spiga (agenti causali principali appartenenti a Fusarium spp. e principalmente F. graminearum e F. culmorum). Inoltre, come conseguenza di anomalie climatiche sempre più accentuate, accanto a queste epidemie, stanno assumendo un ruolo sempre maggiore anche altre tipologie di malattie di origine non fungina come il fenomeno delle “tacche gialle” (fisiopatia causata da alterazioni metaboliche) e le virosi causate da virus trasmessi da insetti o protozoi del terreno.

La diffusione, la gravità e l’incidenza di queste malattie durante la stagione colturale, oltre che dall’andamento meteorologico, dalla varietà seminata, delle scelte tecniche/colturali e dalla gestione agronomica, dipendono anche dalla fase fenologica in cui si trova la coltura (in fig. 1 le fasi in cui è più probabile osservare i sintomi delle malattie).

www.terraevita.it

Tra le malattie fungine il mal del piede è sicuramente quella più precoce e, se presente, manifesta i suoi sintomi tra la semina e l’accestimento, ma anche in epoca più tardiva fino alla fase di spigatura e maturazione. Subito dopo, dalla fase di accestimento fino ad inizio levata, il pericolo maggiore consiste nelle virosi. Entrambe le malattie provocano crescite stentate e ingiallimenti. Tra le ruggini, quella gialla è generalmente più precoce di quella bruna e interessa il periodo compreso fra la fase di fine accestimento, per le infestazioni più precoci, fino alla fase di botticella, per quelle più tardive. È una tipica patologia della fase di levata e colpisce le foglie con pustole polverose e giallastre. La ruggine bruna è invece generalmente più tardiva e compare dalla fase di fine levata e, nelle annate con forti infestazioni, persiste fino al completo disseccamento (fase di maturazione cerosa). Anche altre malattie fungine come l’oidio e la septoriosi posso manifestarsi visivamente per un lungo periodo, ovvero tra la fine dell’accestimento e la maturazione della granella. Tuttavia l’oidio influisce negativamente sulla produzione soprattutto in fase di levata, mentre la Septoriosi crea i maggiori problemi in fase di spigatura / fioritura e riempimento della cariosside.

La fisiopatia “tacche gialle” si può manifestare invece in fase di botticella e spigatura (soprattutto dopo trattamenti fitosanitari con triazoli). Infine la fusariosi della spiga può provocare gravi disseccamenti a carico della spiga, dalla fase di spigatura fino alla maturazione cerosa. Inoltre quest’ultima malattia è la causa della contaminazione della granella con micotossine, Deossinivalenolo (Don) in particolare.

 

Gestione integrata

La spinta normativa europea sta indirizzando l’agricoltura verso il superamento di schemi convenzionali basati sulla gestione esclusivamente chimica delle problematiche fitosanitarie. Le nuove normative incoraggiano, anche con finanziamenti economici, il superamento di questo modo di gestire le avversità al fine di favorire un approccio basato sulla integrazione di più fattori (metodo integrato). In particolare con l’emanazione della Dir.128/2009 sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e il D. lgs 150/2012, che attua la Direttiva stessa mediante un Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan), il rispetto dei basilari principi della difesa integrata sono resi necessari per ogni tipo di agricoltura. Questo nuovo indirizzo normativo incentiva l’uso armonizzato e razionale di tutti i fattori di produzione coinvolti in un processo. In questo nuovo modo di gestire le avversità, l’alternativa chimica è solo una delle tante opzioni adottabili per gestire, ad esempio, un attacco fungino.

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 10/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Difesa cereali, l’approccio integrato impone più conoscenza - Ultima modifica: 2016-03-10T14:49:57+01:00 da Sandra Osti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome