Terminata la raccolta, quando ancora le piante sono metabolicamente attive, il rischio di sviluppo di cancri rameali è molto elevato. Soprattutto quest’anno, caratterizzato da un autunno con temperature particolarmente miti che hanno allungato il periodo di caduta foglie (ma anche il periodo ottimale per i trattamenti autunnali).
Sulle drupacee gli agenti patogeni responsabili di cancri rameali sono principalmente i funghi Cytospora leucostoma, Fusicoccum amygdali e Stereum purpureum. Il primo e il secondo sono in grado di infettare le gemme di pesco, specialmente di varietà di percoche particolarmente suscettibili, intorno alle quali è in grado di sviluppare veri e propri cancri che, nei casi gravi, possono portare al disseccamento di intere porzioni di pianta. Il secondo, agente del mal del piombo, è in grado attaccare anche diverse altre specie fruttifere. Il fungo penetra attraversa una ferita e si propaga lungo i vasi del legno occludendoli.
Contro queste avversità è consigliabile, in questa fase, intervenire nel periodo di caduta foglie con tiofanate metile alla dose di 100 ml/hl. Successivamente si possono impiegare captano o formulati rameici alla dose di circa 120 g/hl di rame metallo oppure, anche se dotato di minore persistenza, ditianon a 100 g/hl. Inoltre è sempre bene associare al trattamento fungicida una accurata potatura, meglio se in assenza di vegetazione, per facilitare l’individuazione dei cancri. I tagli di potatura devono essere accuratamente disinfettati con mastici e al termine della potatura è sempre bene eseguire un trattamento generalizzato disinfettante con prodotti sopra citati. Su pesco inoltre è di fondamentale importanza la lotta alla Bolla, causata da Taphrina deformans. La difesa contro questa avversità viene affidata generalmente ai trattamenti primaverile alla rottura delle prime gemme e quando le temperature si approssimano a 6-7 °C. Tuttavia per la loro buona riuscita, è necessario intervenire nella fase autunnale e invernale per ridurre il potenziale di inoculo del fungo.
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