La difesa delle colture agro-forestali e ornamentali ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti dovuti a diversi fattori: la revoca di molti formulati con profili ecotossicologici non più accettabili, l’introduzione della difesa integrata obbligatoria, l’impiego di moderni strumenti previsionali e di monitoraggio. Tutto ciò impone un radicale cambio di mentalità da parte delle aziende agricole nella gestione delle principali problematiche fitosanitarie.
Sempre più importanti, quindi, risultano sia i sistemi previsionali di alcune fitopatie, sia quelli di monitoraggio dei principali fitofagi. Per quanto concerne questi ultimi, risulta essenziale la tempestiva installazione dei dispositivi fin dal mese di maggio.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Tipi di trappole
La presenza e la densità della popolazione degli insetti può essere rilevata per mezzo di trappole che catturano gli insetti grazie al particolare colore (trappole cromotropiche) o perché innescate da attrattivi (alimentari o feromonici).
La cattura degli insetti può essere molto utile per stabilire il momento ottimale per eseguire eventuali trattamenti fitosanitari, anche se per molti insetti non è possibile stabilire un rapporto diretto tra il numero di individui catturati e i possibili danni alla coltura. Per alcuni insetti, invece, è stata stabilita una soglia di intervento in base alle catture effettuate. Le trappole si differenziano in base alla loro forma e alla modalità di attrazione.
Per quanto concerne la forma, ve ne sono di differenti modelli: a delta e a pagoda (per i lepidotteri), ad astuccio (per la Cydia), a capannina (per alcune cocciniglie), cross-vane o a pannello (generalmente cromotropiche attivate con sali ammoniacali o feromoni per mosche, tentrenidi e scafoideo), ad imbuto (per rodilegno e processionaria) a bottiglia (per ditteri della frutta), tipo Yatlorf (per gli elateridi).
Le trappole cromotropiche sfruttano il loro colore per attirare e catturare gli insetti tramite un fondo colloso e risultano poco selettive: cioè possiamo trovare sulla stessa trappola insetti appartenenti a diverse specie o addirittura a diversi ordini. Esse possono essere attivate anche con degli attrattivi generici (esche proteiche o sali d’ammonio) o con feromoni per aumentarne la capacità di cattura. Le trappole feromoniche, invece, utilizzano un feromone di sintesi specifico e risultano, quindi, molto selettive.
I principali vantaggi del monitoraggio consistono nel seguire la dinamica della popolazione dell’insetto (inizio, fine e picco del volo), nel valutare la densità di popolazione ed eventualmente integrare il dato con i valori soglia di intervento se noti o con modelli previsionali se disponibili. Tutto ciò con lo scopo finale di posizionare gli interventi insetticidi, se necessari, in modo più efficiente sia in termini di efficacia che di riduzione di impatto sull’ambiente.
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Modalità e tempo d’installazione
Le trappole di monitoraggio vanno installate prima dell’inizio del volo nel numero ad ettaro adeguato alla specie da monitorare.
Le trappole feromoniche devono essere distanziate almeno 30-40 m per evitare interferenze e va tenuto conto anche della direzione dei venti dominanti. Il controllo e la conseguente ripulitura o la sostituzione del fondo collato devono essere effettuati almeno settimanalmente e, nei periodi critici, anche due volte a settimana.
I feromoni hanno una durata variabile indicata dalla società distributrice, che deve essere rispettata. Inoltre, bisogna evitare di utilizzare la stessa trappola per insetti diversi, posizionando più feromoni.
L’elenco dei principali fitofagi da monitorare fin dal mese di maggio
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