In Italia meridionale, dopo aver preparato il terreno destinato ai fragoleti in estate e aver eseguito le eventuali operazioni di disinfezione, in questo periodo si completano i trapianti delle piantine fresche e delle cime radicate di cultivar che in coltura protetta hanno ormai quasi completamente sostituito le piante frigoconservate.
Le piante fresche sono più “delicate” delle frigoconservate e più sensibili alla crisi da trapianto ma, se opportunamente gestite, hanno un attecchimento e un avvio vegetativo maggiore. È importante quindi una corretta gestione agronomica e fitosanitaria che aiuti le piante a superare lo stress del trapianto e ad adattarsi rapidamente al nuovo ambiente.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Disinfezione del terreno
Quest’anno l’incertezza nella possibilità di utilizzare per la fumigazione estiva la miscela di cloropicrina e 1,3 dicloropropene ha spinto molte aziende a utilizzare altre soluzioni con prodotti chimici o biologici come pure la solarizzazione, anche in abbinamento tra loro. I terreni fumigati o comunque trattati per la disinfezione dovranno essere stati adeguatamente arieggiati prima di effettuare il trapianto, soprattutto se gli agrofarmaci sono stati distribuiti direttamente sotto il telo della pacciamatura.
Irrigazioni climatizzanti
Effettuato il trapianto delle piantine, sia fresche sia frigoconservate, se le temperature dovessero mantenersi alte, è consigliabile intervenire con irrigazioni climatizzanti soprachioma. In tal caso, però, per la fertirrigazione va comunque utilizzato l’impianto irriguo a goccia posto sotto la pacciamatura per evitare l’accumulo di sali nel terreno esplorato dalle radici. A causa dell’evaporazione l’irrigazione soprachioma tende a concentrare i sali sulla superficie della baulatura; l’irrigazione a goccia, invece, li allontana verso l’esterno.
Evitare eccessi di sali
Una concimazione non oculata può creare problemi alle radici delle giovani piante se si somministrano al terreno eccessive quantità di sali. Danni da salinità per eccessi di concimazione sono generalmente evidenziabili da un gradiente sulla fila dei sintomi (crescita stentata delle piantine, necrosi dei margini fogliari, clorosi ecc.) che sono più marcati verso la fine dell’ala gocciolante dove, appunto, tendono a concentrarsi i soluti. In tal caso un’irrigazione “dilavante” dovrebbe rapidamente migliorare lo stato delle piantine.
Gestire le infestanti
Dove eventuali trattamenti al terreno delle baule non hanno efficacemente devitalizzato i semi o le strutture di conservazione delle piante infestanti, sarà necessario intervenire velocemente con una scerbatura nei fori della pacciamatura per evitare che le infestanti deprimano la vegetazione delle piantine trapiantate.
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Trattare i principali patogeni
Nei primi giorni dopo il trapianto è preferibile evitare interventi chimici che potrebbero avere effetto fitotossico sulle piantine in fase di attecchimento. Ai primi sintomi di marciumi radicali da fitoftora (Phytophthora spp.) intervenire con distribuzioni di fosetil-alluminio o metalaxil-M, anche se è sempre più diffusa la pratica della preventiva somministrazione di preparati microbiologici a base di Trichoderma spp. Con un clima umido, anche in coltura protetta potrebbe essere utile effettuare un trattamento preventivo con rame contro la vaiolatura (Mycosphaerella fragariae) e la maculatura batterica (Xanthomonas fragariae).