L’enorme diffusione della fragola, verificatasi specialmente negli ultimi anni, ha fatto tornare alla ribalta un notevole numero di problematiche che erano appena conosciute e accennate nei trattati specialistici, oltre ad accentuare l’importanza e l’incidenza di altre che erano già notevolmente dannose per la coltura in questione.
Il veloce rinnovamento varietale, in particolare con materiale vivaistico proveniente da ambienti molto diversi, ha facilmente permesso la diffusione di patogeni “nuovi” e non facilmente controllabili con i tradizionali mezzi di difesa.
Fondamentali rimangono le corrette norme fitosanitarie di profilassi, l’uso di resistenze genetiche e l’impiego corretto dei formulati fitosanitari, in particolare di quelli a basso impatto ambientale.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Maculature da funghi e batteri
Numerose sono le maculature fogliari della fragola causate da funghi: oidio (f.a. Sphaeroteca macularis f.spec. fragariae), vaiolatura (f.s. Mycosphaerella fragariae), antracnosi (Colletotrichum spp.), maculatura zonata (f.a. Gnomonia comari), maculatura rosso-bruna (f.a. Diplocarpon earlianum), macchie fogliari da Ramularia brunnea (macchie biancastre circondate da un margine scuro- “occhio di uccello”), macchie da Pestalotiopisi longisetula ecc.
Fra le avversità di origine batterica è da segnalare la maculatura angolare della fragola da Xanthomonas fragariae e il seccume della fragola da Xanthomonas arboricola pv. fragariae. Le maculature fogliari della fragola sono facilmente confondibili fra loro e risulta fondamentale il rilevamento di piccole differenze sintomatologiche per effettuare un primo screening di campo. L’analisi di laboratorio potrà dare conferma delle prime ipotesi diagnostiche.
Anamnesi corretta
Le macchie di vaiolatura sono di pochi millimetri di diametro, rotondeggianti, di colore grigio chiaro, con contorni ben definiti di colore rosso cupo. Può confondersi in campo con Diplocarpon earlianum (macchie violacee) e Sphaerotheca macularis (presenza di muffa bianca). Nel caso della maculatura zonata da Gnomonia le lesioni sono di colore da bronzo a grigio e sono solitamente presenti sui margini delle foglioline. Le macchie possono allargarsi fino a coprire da un quarto a metà delle foglie. Al centro delle lesioni possono osservarsi i picnidi di colore da marrone a nero. La maculatura rosso-bruna da Diplocarpon si manifesta sulla pagina superiore delle foglie con macchie irregolari, da rosso a porpora, di 1-5 mm di diametro. Col progredire della malattia possono comparire corpi fruttiferi neri (acervuli). Da segnalare anche la diffusione di macchie fogliari da Pestalotiopsis longisetula, che si manifesta con lesioni di colore marrone scuro con al centro i corpi fruttiferi (acervuli).
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Attenzione ai residui da fitosanitari
Sempre più importante risulta la necessità di avere un prodotto finale con assenza di residui. Ciò è possibile rispettando le registrazioni, dosi e momenti di applicazione. In abbinamento ai formulati classici si possono utilizzare anche prodotti di biocontrollo che, impiegati con le giuste modalità, permettono di ridurre notevolmente l’impiego di molecole chimiche di sintesi. A tutto ciò si aggiungono una corretta gestione degli apporti idrici e dei concimi per evitare lussureggiamenti vegetativi, sempre favorevoli allo sviluppo dei patogeni.