L’Alternaria (Alternaria solani) ha fatto la sua comparsa nell’areale pataticolo del Centro-Sud Italia.
Al momento risulta abbastanza diffusa ma con severità bassa. Le condizioni climatiche, con temperature molto elevate associate alle frequenti irrigazioni, risultano particolarmente favorevoli allo sviluppo del fungo.
Irrigazione pericolosa
La germinazione conidica può avvenire in un range di temperatura molto ampio, tra gli 8 e i 32 °C, mediante la penetrazione nella cellula ospite del tubetto germinativo, attraverso l’epidermide. Tale azione è facilitata da enzimi che degradano ed uccidono le cellule e consentono al patogeno di ottenere nutrienti.
La malattia si sviluppa con un optimum di temperatura compreso tra 24 °C e 29 °C. Le infezioni secondarie si succedono durante la stagione vegetativa attraverso la dispersione dei conidi prodotti sulle foglie infette per mezzo del vento, di schizzi di acqua o di insetti (dorifora della patata). Il fungo si conserva nel terreno, sui residui di vegetazione, sotto forma di micelio, conidi e clamidospore e tende ad essere più grave su alcune varietà ed in campi con seme autoriprodotto.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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L’infezione avviene dal terreno mediante piogge o irrigazione. L’irrigazione della patata, eseguita in Centro Italia prevalentemente per aspersione, rende più favorevoli le condizioni per lo sviluppo dell’Alternaria.
Il danno provocato dall’Alternaria è dato dalla riduzione qualitativa e ancor più quantitativa dei tuberi. Il valore della Gla (Green Leaf Area) nelle piante attaccate è importante poiché la sua riduzione oltre una certa percentuale è strettamente correlata alla perdita di produzione.
Con una defogliazione superiore al 50% è stata osservata una perdita di produzione di circa il 55%. Defogliazioni oltre il 75% compromettono il processo di ingrossamento dei tuberi.
Strategie di difesa
Il primo metodo di contenimento della malattia consiste nell’applicazione di opportune pratiche colturali: utilizzo di tuberi sani, rotazione con colture non ospiti (mais e grano), irrigazioni e concimazioni equilibrate. Relativamente a quest’ultimo punto è stato rilevato che un elevato livello di azoto e potassio insieme ad un basso apporto di fosforo, possono aumentare il livello di resistenza. Tuttavia, in caso di condizioni particolarmente favorevoli e di presenza di inoculo, le pratiche colturali non sono sufficienti.
Strategie di difesa chimica devono essere attuate fin dall’osservazione delle prima macchie sulle foglie. Trattamenti eseguiti tardivamente risultano per lo più inefficaci e l’esito della malattia sarà correlata alle condizioni di sviluppo del fungo piuttosto che alla strategia di lotta attuata.
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Generalmente l’Alternaria viene controllata con i trattamenti eseguiti nei confronti della peronospora, utilizzando prodotti con principi attivi che hanno efficacia per entrambi le patologie. La difesa dall’Alternaria della patata nell’ambito di coltivazioni ad indirizzo biologico è affidata ai soli prodotti a base di rame. È raccomandabile alternare principi attivi con diversa modalità d’azione al fine di non incorrere in fenomeni di resistenza o, comunque, di cali di efficacia dei prodotti; ciò anche in considerazioni di recenti acquisizioni in merito alle diverse popolazioni di A. solani che variano nel corso della stagione vegetativa.
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I PRINCIPI ATTIVI REGISTRATI
- Rame solfato neutralizzato*
- Rame idrossido*
- Rame ossicloruro*
- Rame solfato tribasico*
- Difeconazolo
- Difeconazolo+Mandipropamide
- Difeconazolo+Fluxapyroxad
- Zoxamide
- Dimetomorph+Pyraclostrobyn
- Famoxadone+Cimoxanil
- Zoxamide+Cimoxanil
- Azoxystrobin
- Metiram
(*Ammesso in agricoltura biologica)