Lepidotteri delle solanacee favoriti dal caldo e dall’umidità

Larva di nottua gialla in fase di penetrazione in una bacca di peperone
Piralide, nottue, spodoptera possono provocare gravi danni su pomodoro, peperone e altre solanacee. Le contromisure

La seconda parte di giugno è stata caratterizzata da un anomalo e persistente clima caldo umido che ha messo a dura prova i condizionatori delle abitazioni ma che, almeno, può aver aumentato la mortalità di alcuni insetti come le cocciniglie dei fruttiferi e le mosche della frutta e dell’olivo. Altri insetti e acari, però, possono avvantaggiarsi delle condizioni climatiche “subtropicali”, approfittando anche della minore resistenza dei loro antagonisti naturali.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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I lepidotteri parassiti

Tra i lepidotteri parassiti delle solanacee attivi anche in estate ci sono: spodoptera litoranea (Spodoptera littoralis) le cui popolazioni però raggiungono solitamente la massima densità solo a fine estate; Spodoptera esigua più diffusa in ambienti settentrionali; la piralide del mais (Ostrinia nubilalis) che a dispetto del nome non disdegna affatto le solanacee, in particolare il peperone; le nottue terricole (Agrotis ipsilon e A. segetum) e la polifaga Autographa gamma.

Anche la “piralide del mais” attacca il peperone

Infine, tra le specie più attive e termofile è da citare la nottua gialla perforatrice (Helicoverpa armigera), che si nutre di diverse specie coltivate e spontanee (cotone, mais, sorgo, cece ecc.).

La nottua gialla è temibile soprattutto su pomodoro e peperone perché le larve tendono a penetrare precocemente sui frutti, colpendo quindi direttamente la produzione e innescando marciumi. Nelle aree meridionali H. armigera può compiere fino a 4 generazioni in un anno. In questo periodo l’insetto presente sulle colture in pieno campo può facilmente spostarsi anche in quelle sotto serra (se non munite di reti antinsetto) perché gli adulti sono buoni volatori e possono essere attratti da piante turgide e in sviluppo.

Le femmine solitamente ovidepongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie o in vicinanza della nervatura, isolate o in piccoli gruppi, per cui è piuttosto difficile individuare precocemente gli attacchi osservando i sintomi in campo.

Dal monitoraggio agli interventi

L’uso delle trappole sessuali può aiutare molto a individuare i voli e, negli ultimi anni, la formulazione del feromone è stata notevolmente migliorata, rendendolo più stabile alle alte temperature e soprattutto più sensibile e attrattivo. L’affidabilità delle trappole sessuali innescate con la nuova formulazione, quindi, consente di individuare l’inizio degli sfarfallamenti voli e seguire le curve di volo dell’insetto. I dati delle trappole e l’attento monitoraggio dei sintomi sulla vegetazione consentono di programmare adeguate strategie di intervento e colpire le fasi più sensibili dell’insetto, prima che le larvette penetrino nei frutti.

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In generale, il controllo dei lepidotteri sarà basato sul monitoraggio per l’individuazione precoce delle infestazioni, con l’ausilio delle trappole (quando disponibili) e l’attenta ispezione della vegetazione, e sulla somministrazione tempestiva di prodotti insetticidi.

Tra quelli ammessi in agricoltura biologica sono da citare quelli a base di Bacillus thuringiensis o spinosad ed i più recenti preparati formulati del virus della nucleopoliedrosi, specifici per la S. littoralis e la H. armigera.

Lepidotteri delle solanacee favoriti dal caldo e dall’umidità - Ultima modifica: 2021-07-09T07:46:05+02:00 da K4

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