Durante il periodo estivo è opportuno installare negli impianti olivicoli le trappole cromotropiche di colore giallo innescate con il feromone sessuale per monitorare la presenza degli adulti della mosca dell’olivo (Bactrocera oleae). Questo, infatti, permette di programmare la lotta mirata di tipo adulticida condotta mediante l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, distinti in tre categorie: i sistemi attract and kill (Eco-Trap e Magnet Oli), l’esca proteica tal quale (Dacus Trap) e l’esca proteica avvelenata con un insetticida (Spintor fly, Tracer fly).
I sistemi Eco-trap e Magnet Oli
Il sistema Eco-Trap esercita nei confronti della mosca due modalità attrattive che agiscono sinergicamente: il dispenser contenente il feromone sessuale attira i maschi mentre i sali di ammonio, contenuti nel sacchetto rivestito all’esterno di carta speciale trattata con un insetticida piretroide, funzionano come attrattivo alimentare per maschi e femmine.
Si consiglia di appendere una trappola ogni 2 piante in oliveti giovani o di media taglia, mentre va impiegata 1 trappola/pianta in caso di olivi alti più di 5 m e con densità di impianto di 100-150 piante/ha. Con densità di impianto superiori (600-800 piante/ha) una trappola può essere appesa ogni 3-4 piante. Ogni trappola rimane attiva per almeno 5-6 mesi (foto 1).
Il sistema Magnet Oli è composto da un cartoncino laminato la cui superficie è pre-trattata con l’insetticida piretroide lambda-cialotrina. Sul dispositivo sono fissati i due attrattivi: uno alimentare a base di sali di ammonio e l’altro sessuale a base di feromone per consentire di attrarre sia maschi che femmine. All’interno della confezione i pannelli sono già predisposti in modo tale che ogni 3 pannelli applicati, due contengono solo l’attrattivo alimentare, il terzo entrambi gli attrattivi; ciò perché il raggio di azione del feromone è più ampio di quello dei sali di ammonio.
Il numero dei pannelli da esporre nell’oliveto è pari a 100-150/ha e varia in funzione della pressione di infestazione esercitata dalla mosca. L’efficacia resta inalterata fino a novembre (foto 3 in apertura).
L’esca proteica Dacus Trap
Dacus Trap è un sistema attrattivo composto da una soluzione di sostanze proteiche contenuta all’interno di bottiglie-trappola. Queste vanno collocate lungo il perimetro e all’interno dell’oliveto in modo omogeneo e appese ad una altezza di circa 1,5 m sulla parte della chioma esposta a sud, cercando di evitare la loro esposizione diretta ai raggi solari ed il contatto con rami e foglie. Il numero di bottiglie trappola per ettaro di superficie coltivata varia da 70 a 100 in funzione dell’ampiezza dell’oliveto, del livello di attacco esercitato dalla mosca e della suscettibilità varietale. La persistenza è di 5 mesi (foto 2).
Le esche proteiche avvelenate
Spintor fly e Tracer fly sono due formulati pronti all’uso a base di sostanze proteiche attrattive e di spinosad, insetticida ottenuto dalla fermentazione attivata dal batterio del suolo Saccharopolyspora spinosa.
Entrambe le formulazioni si impiegano alla dose di 1-1,2 l/ha diluiti in circa 4 l di acqua. Queste vengono spruzzate su parte della chioma del 50% delle piante presenti nell’appezzamento mediante l’uso di una pompa a spalla provvista di una lancia con ugello a cono privo di piastrina vorticatrice interna.
È consigliabile ripetere l’applicazione se piove a breve distanza dalla conclusione del trattamento, senza però superare gli 8 trattamenti all’anno come da disciplinare.