La tingide americana del platano (Corythucha ciliata) è un insetto di origine nord-americana (è diffusa negli Stati Uniti orientali e nel Canada) che è stato rinvenuto per la prima volta in Italia nel 1964 ed è ormai diffuso in buona parte d’Europa.
All'attacco del platano e non solo
L’insetto è particolarmente diffuso e aggressivo nelle zone in cui si trova il Platanus occidentalis, ma occasionalmente, può vivere a spese anche di altre piante come la Broussonetia papyrifera o il Fraxinus sp.
Nell’Italia settentrionale la tingide è diffusa un po’ ovunque ci siano dei platani. Gli esemplari adulti sono in grado di volare ma di solito si spostano solo su brevi distanze per cui la sua diffusione sul territorio è stata facilitata dall’azione dell’uomo, in particolare dal trasporto passivo che ne facilita la diffusione lungo le principali vie di comunicazione e dall’abbondanza di piante ospiti ravvicinate: il platano, infatti, trova largo uso come pianta da ombra nei viali e nei parchi delle città.
Nuovi metodi di lotta
Nelle aree urbane, quando le infestazioni sono molto elevate, al danno fitosanitario si somma il fastidio per la popolazione. Negli ultimi anni, infatti, sono aumentate anche le segnalazioni di invasione delle abitazioni e di irritazioni cutanee provocate dal contatto dell’epidermide di soggetti sensibili con questi insetti.
In passato le infestazioni venivano controllate utilizzando insetticidi di contatto irrorati alla chioma contro le neanidi nel periodo tra la fine di maggio e la metà di luglio quando la vegetazione fogliare non è ancora completamente sviluppata. Più di recente, gli insetticidi sono stati impiegati per endoterapia.
Trattamenti vietati nelle aree urbane
Il Pan non prevede più l’impiego di insetticidi di sintesi per il controllo della tingide nelle aree urbane per cui, nei casi in cui l’infestazione è particolarmente elevata o nei casi in cui crea disagi alla popolazione, è necessario trovare mezzi alternativi per contenere le infestazioni di questo insetto. Dalla Francia ci arriva una delle tecniche di lotta più interessanti che è basata sull’impiego dei nematodi entomopatogeni (a esempio Steinernema feltiae) al posto degli insetticidi.
Come si applicano i nematodi
La lotta con l’impiego di nematodi deve cominciare con una irrorazione realizzata direttamente sul tronco (eventualmente scortecciato) tra marzo e aprile per colpire gli individui svenanti. In caso di forti/storiche infestazione l’intervento può essere ripetuto una seconda volta a maggio su tronco e foglie dei rami della parte bassa della pianta seguita da un’ultima applicazione tra fine luglio e metà agosto direttamente sulla chioma.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Sviluppo e danni
Gli adulti di C. ciliata misurano circa 3 mm di lunghezza e sono facilmente riconoscibili per la forma appiattita del corpo e per la presenza di piccole spine appuntite sul margine esterno del pronoto e delle elitre. Il corpo è nero, mentre il cappuccio che ricopre il capo e le elitre sono biancastre, fatta eccezione per una macchia marrone irregolare su ciascuna delle elitre.
Il danno è determinato soprattutto dall’attività trofica di adulti e ninfe che hanno un apparato boccale pungente succhiante con cui pungono il mesofillo fogliare e vuotano la cellula che si riempie di aria e necrotizza.
Sulla pagina superiore della foglia si evidenzia una caratteristica alterazione cromatica di colore argenteo, localizzata soprattutto nella parte centrale della foglia, vicino al picciolo che successivamente diviene giallastra e clorotica, fino a necrotizzare con prematura caduta della foglia.
Durante il periodo invernale gli esemplari adulti della tingide cercano riparo sotto la corteccia dei platani, dove possono resistere a temperature di - 10 °C. Emergono in primavera e si riproducono rapidamente quando le temperature aumentano e gli alberi ospiti iniziano a produrre le nuove foglie.
Nelle piante infestate le tingidi sono presenti spesso in grandi quantità (fino a 100 esemplari per foglia) e causano una punteggiatura nerastra nella pagina inferiore delle foglie fatta di gocce scure bituminose di escrementi sul lato inferiore delle foglie infestate.