In numerosi areali vitivinicoli italiani, la pericolosità della peronospora risulta in aumento da oltre due decenni, tanto da contare oltre una decina di stagioni critiche, tra le quali spiccano per pericolosità 2010, 2013, 2014, 2018 e 2019, fino ad arrivare all’eccezionalità del 2023. Su base nazionale, le prime stime vendemmiali di settembre fatte dall’osservatorio “Assoenologi, Unione Italiana Vini e Isvea” prevedevano una perdita di produzione del 10-12% circa. A fine stagione vendemmiale tale stima è stata aggiornata al rialzo, precisamente dal 20% al 24% rispetto alla vendemmia 2022. Questa ulteriore flessione è imputabile alle alte temperature dell’aria registrate in agosto e settembre, con punte di 35-40 °C, e dalla scarsità o assenza di piogge che di fatto hanno favorito i processi di disidratazione dell’uva con perdite significative a carico del peso delle stesse.
La regola dei tre dieci non è più valida, ecco alcune proposte per difendere i vigneti dalla malattia
Ho trovato molto interessante quanto avete esposto e spiegato sul mal dell’ esca e sulle malattie della vite in genere