Con l’aumento dell’insolazione e delle temperature, sotto serra-tunnel i fitofagi della fragola da controllare con maggiore attenzione sono il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) e il tripide Frankliniella occidentalis la cui popolazione inizierà ad aumentare per i cicli più brevi e la maggiore disponibilità di fiori spontanei su cui nutrirsi di polline.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Le soglie di intervento
Per il controllo biologico dei due fitofagi si proseguirà con il loro monitoraggio e quello dei rispettivi antagonisti i cui lanci, in una strategia razionale di controllo, dovrebbero già essere stati avviati in autunno o nei mesi scorsi.
Le soglie di intervento variano a seconda della zona, della fase della coltura e di altre variabili locali di cui il tecnico fitopatologo dovrà tenere conto. Valori indicativi possono essere forniti dai disciplinari regionali di produzione integrata o, dove disponibili, dai bollettini fitosanitari locali.
Il controllo di Tetranychus urticae
Per il controllo biologico del ragnetto rosso con i fitoseidi (Amblyseius andersoni, A. californicus, Phytoseiulus persimilis) è importante evitare che l’umidità relativa dell’aria si abbassi troppo nei tunnel perché in queste condizioni i fitoseidi riducono la loro mobilità e, quindi, la capacità di predare i ragnetti rossi.
L’aumento dell’umidità dell’aria può essere ottenuto mediante la nebulizzazione di acqua con l’atomizzatore o, più semplicemente, lasciando scorrere dell’acqua nelle interfile.
Il controllo chimico del ragnetto rosso sarà ancora possibile ricorrendo a prodotti con limitato periodo di carenza (abamectina, exitiazox, milbemectina, bifenazato, clofentezine, etoxazole e spiromesifen 3 giorni; pyridaben 7 giorni) preferendo quelli più selettivi verso i fitoseidi. La citata formulazione di acrinatrina+abamectina ha un’attività contemporanea su tripidi e acari
Gli antagonisti della Frankliniella
Con popolazioni di Frankliniella superiori alle soglie di guardia, si ricorrerà ai lanci degli specifici predatori (es. il rincote, Orius laevigatus o l’acaro fitoseide, Amblyseius swirskii), concentrandoli sui focolai di infezione, o si proseguiranno i trattamenti con il fungo Beauveria bassiana.
È da considerare che F. occidentalis è favorita da temperature alte e aria secca; in queste condizioni la popolazione sale rapidamente ed è difficilmente contenibile, per cui potrebbe rendersi necessario intervenire con prodotti insetticidi, scegliendo tra i prodotti registrati sulla coltura quelli con breve periodo di carenza, considerando la scalarità di raccolta della fragola, e che siano il più selettivi possibili per preservare gli antagonisti (es. acrinatrina+abamectina con 7 giorni di carenza; azadiractina, spinetoram e spinosad con 3 giorni di carenza).
Tra i possibili insetticidi attivi sui tripidi, si segnala l’autorizzazione in deroga su fragola da febbraio a maggio (120 giorni) di quest’anno di un preparato a base di cyazypyr, sistemico del gruppo delle diamidi, registrato anche su Drosophila suzukii, temuto dittero che in genere attacca tardivamente la fragola ma che può creare notevoli danni in fase di commercializzazione.
Attacchi tardivi di afidi
Attacchi tardivi di afidi (Chaetosiphon fragaefolii, Sitobium fragariae, Aphis gossypi ecc.) potranno essere controllate con metodi biologici mediante l’uso di piretro, intervenendo sui focolai in maniera localizzata o ricorrendo al lancio di Chrysoperla carnea (circa 20 larve/m2).
In alternativa si ricorrerà ad un trattamento con un prodotto con basso periodo di carenza (es. acetamiprid, lambdacialotrina, deltametrina o azadiractina, 3 giorni) o, se l’intervallo di raccolta lo consente, a pirimicarb o tau-fluvalinate (7 giorni).