Nella campagna 2022 sono state trasformate circa 5,5 milioni di tonnellate di pomodoro, -10% rispetto a un 2021 da record (dati Anicav). In particolare, nel Bacino Centro-Sud le aziende hanno trasformato 2,59 milioni di tonnellate (-12% rispetto al 2021), mentre in quello del Nord il trasformato finale è stato di 2,89 milioni di tonnellate (-6,3%). Un dato che riflette quello delle superfici: sono 65.180 (-8,5% rispetto al 2021) gli ettari a pomodoro da industria, di cui 37.024 al Nord e 28.156 al Centro-Sud. Una delle cause principali è da ricercare nel ritardato raggiungimento dell’accordo sul prezzo che, di fatto, ha disincentivato la programmazione e la finalizzazione dei trapianti. Certo il 2022 è stato anche un anno molto particolare dal punto di vista climatico: scarse riserve idriche e temperature molto alte nei periodi clou hanno determinato un ulteriore peggioramento delle produzioni dal punto di vista quanti-qualitativo. E nelle annate così calde, del resto, si fa sentire anche la pressione di insetti e acari.
Il controllo degli acari del pomodoro da industria - Guarda il video
Incremento dei danni da ragnetto
In diverse aree di produzione del pomodoro da industria, infatti, nel corso del 2022 sono risultati in incremento i danni causati dal ragnetto rosso comune (Tetranychus urticae) il cui sviluppo è stato favorito dalle condizioni estive dell’annata (temperature comprese tra 30 e 32 °C e con una umidità relativa inferiore al 50%, vicine alla realtà del 2022, rappresentano l’optimum per la proliferazione del ragnetto).
Le femmine, che in inverno si rifugiano nel terreno o alla base delle piante, in primavera fuoriescono e depongono le uova sulle piante ospiti. Successivamente le larve, dopo due stadi ninfali, danno origine agli adulti. Sono proprio le femmine primaverili a sviluppare nuove generazioni (fino a 7-10 in pieno campo). I sintomi degli attacchi del ragnetto si manifestano inizialmente sulle foglie con decolorazioni e ingiallimenti che, alla fine, conducono al disseccamento e alla defogliazione delle piante. Il danno alla coltura deriva da un lato proprio dalla mancanza di vegetazione attiva dal punto di vista fotosintetizzante e, dall’altro, dalla mancata copertura da parte delle foglie delle bacche di pomodoro. Queste, lasciate esposte al sole, sbiancano e presentano un decadimento qualitativo con la diminuzione, ad esempio, del grado zuccherino. Mentre le foglie ingialliscono e avvizziscono, nella pagina inferiore si possono osservare le caratteristiche ragnatele che assicurano al ragnetto stesso un’eccellente protezione contro il vento, i predatori e i trattamenti.
La difesa dal ragnetto rosso in un’azienda del casertano
Ed è proprio per parlare delle soluzioni a quest’ultimo problema che siamo andati a Caserta a incontrare Biagio Palmese, tecnico di campo per il pomodoro da industria per diverse aziende conserviere, come La Torrente e Nolana.
«Nell’azienda agricola di Silvio Geminale a San Tammaro, in provincia di Caserta, coltiviamo pomodoro da industria – spiega Palmese. Da alcuni anni il problema principale in campo è legato alla presenza dell’acaro, che comporta notevoli danni sulla produzione sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Per rispondere a questo problema, nelle strategie di difesa del 2022 abbiamo inserito Nealta®, un prodotto di Basf che si è rivelato molto efficace nel controllo del ragnetto grazie anche al suo nuovo e unico meccanismo d’azione. Il prodotto ha evidenziato un notevole livello di efficacia (effetto Knock down) grazie all’azione immediata della sua attività. L’elevata affinità alle cere ne assicura anche un’ottima persistenza sulla coltura trattata. Dopo un solo trattamento con Nealta® si può osservare una vegetazione rigogliosa che copre bene e protegge i frutti: infatti, utilizzando Nealta®, siamo riusciti a ottenere una massa fogliare adeguata rispetto ai campi dove sono stati utilizzati altri prodotti (vedi foto in basso) realizzando produzioni senza scottature dovute ad eccessi termici e radiativi. La produzione ottenuta, infatti, ha soddisfatto le esigenze dell’agricoltore, che ha potuto raggiungere risultati produttivi sostenibili economicamente, e dell’industria, che ha usufruito di ottime produzioni qualitative e con scarti contenuti».
Il prodotto
Nealta® è un acaricida a base della nuova sostanza attiva cyflumetofen. Dotato di un nuovo meccanismo d’azione, agisce come inibitore del trasporto degli elettroni all’interno del complesso II dei mitocondri (gruppo 25 Irac) risultando efficace nei confronti di acari che hanno sviluppato resistenza agli acaricidi attualmente utilizzati. Unisce un rapido potere abbattente a un’elevata persistenza d’azione e la sua efficacia non è influenzata né dalle temperature né dalle piogge che si verificano dopo 1 ora dall’applicazione (tempo di asciugatura). Si raccomanda di applicare Nealta® ad inizio infestazione, alla comparsa delle prime forme mobili ed al raggiungimento delle soglie economiche di intervento. Elemento caratterizzante di questo nuovo prodotto è l’estrema selettività nei confronti degli insetti impollinatori (api e bombi) e di altri insetti utili come i fitoseidi sia naturalmente presenti sia introdotti artificialmente, i quali sono in grado di contribuire al contenimento delle infestazioni di Tetranichus che si possano susseguire. Nealta® infine si è mostrato compatibile con i più diffusi prodotti fungicidi e insetticidi in commercio al momento della sua registrazione.
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