Da alcuni anni, anche nella frutticoltura italiana, è comparsa la fisiopatia conosciuta nel mondo anglosassone come inking.
Letteralmente il termine ha il significato di “inchiostro”, proprio a indicare le macchie di colore scuro che compaiono sulla superficie dei frutti di alcune drupacee, in particolare pesche, nettarine e albicocche. La fisiopatia è ampiamente diffusa e frequente in California, Georgia, Colorado, Australia, Argentina e Cile. In Italia è stata rilevata in diverse regioni (Puglia, Abruzzo).
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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I sintomi
I primi sintomi sono rappresentati da macchie scure rotondeggianti o striate riguardanti l’epicarpo e, talvolta, i primi strati del mesocarpo; spesso, queste si sviluppano successivamente a precipitazioni abbondanti in preraccolta. I frutti alterati, nonostante la sintomatologia superficiale, non sono più commercializzabili.
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Come si orgina la fisiopatia
I meccanismi fisio-biochimici che danno origine all’inking sono riconducibili essenzialmente a reazioni fra i composti fenolici della buccia e metalli presenti sulla superficie del frutto (ferro, zinco, rame, alluminio ecc.); questi vengono a contatto fra loro a seguito di lesioni/abrasioni prodotte sia in pre che in post-raccolta.
Le precipitazioni in pre-raccolta possono aggravare il problema poiché l’aumento di turgore cellulare rende le cellule più vulnerabili ai danneggiamenti per abrasione, sia in fase di trasporto sia durante la lavorazione in magazzino. Inoltre, le precipitazioni acide possono solubilizzare gli ioni metallici e fungere da trasporto degli stessi dalla vegetazione ai frutti.
Le alte concentrazioni di cloro e il pH inferiore a 6,5 delle acque dell’hydrocooling sono fattori favorevoli allo sviluppo dell’inking. Molto suscettibili sono tutte le nuove cultivar molto colorate in quanto è maggiore il contenuto di pigmenti fenolici nell’epidermide.
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I suggerimenti per la prevenzione
La prevenzione per ridurre l’inking prevede:
1. Scelta di formulati fertilizzanti (concimi fogliari, biostimolanti ecc.) e prodotti fitosanitari non contenenti ioni metallici (ferro, zinco, rame, alluminio) in prossimità della raccolta (sospendere almeno 20 giorni prima);
2. Controllare il pH dell’acqua dei trattamenti. Valori inferiori a 6,5 possono aumentare la disponibilità del ferro;
3. Non eseguire irrigazioni soprachioma in prossimità della raccolta;
4. In frutteti soggetti a inking lasciare i frutti in cella per 48 ore, prima di confezionarli, in modo da individuare ed eliminare quelli rovinati;
5. Eseguire le operazioni di raccolta, lavorazione e confezionamento con cura, evitando abrasioni e danneggiamenti. Mantenere i frutti puliti da polvere;
6. Mantenere i frutti in luoghi ombreggiati e freschi prima della refrigerazione;
7. Pulire le macchine di lavorazione giornalmente. Verificare le caratteristiche chimiche delle acque di lavaggio ed evitare eccessivi livelli di ferro e bassi valori di pH (mantenere il pH a 6,5-7,5). Mantenere il livello del cloro nelle acque di lavaggio tra 25 e 50 ppm;
8. Evitare esposizione a ammoniaca e biossido di zolfo.