Nella stagione 2018 ma soprattutto nel 2019, in Italia centrale e meridionale, ma anche negli areali cerealicoli della pianura padana, sono state osservate infezioni di ruggine gialla, un’importante patologia fungina causata da Puccinia striiformis, che può presentarsi in forme distinte a seconda del cereale infettato.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Pressione in costante aumento
Le infezioni interessano sia i grani teneri che i duri (probabilmente anche il triticale) e, in maniera molto più lieve, gli orzi. Anche in questo caso ciò è da mettere in relazione con le condizioni climatiche invernali miti che hanno favorito, da un lato, lo sviluppo dei basidiomiceti patogeni e, dall’altro, un forte anticipo vegetativo della coltura del frumento. Le stesse condizioni, nell’Italia settentrionale, si stanno verificando anche nel 2020 con frumenti che, in alcuni casi, sono già a metà marzo al 2° nodo della fase di levata. La ruggine gialla è tutt’altro che da sottovalutare in quanto la pressione della malattia è in costante aumento, specialmente in Usa e nel Nord Europa, e soprattutto in presenza di attacchi precoci, quando oltre alle foglie colpisce anche la spiga, è in grado di causare perdite di produzione che possono arrivare al 40%.
Condizioni climatiche predisponenti
Delle tre ruggini che colpiscono il frumento, la ruggine gialla necessita di condizioni climatiche più fresche. La germinazione delle spore, la loro penetrazione e la produzione di nuove spore, che verranno disperse dal vento, si possono verificare con una temperatura di 10-15 °C, almeno 3 ore di bagnatura fogliare e una umidità relativa dell’aria prossima alla saturazione. Sebbene esistano dei ceppi tolleranti alle alte temperature, il fungo viene generalmente inibito da temperature superiori a 23 °C. Un ciclo completo può compiersi anche in soli 7 giorni, ripetendosi quindi anche più volte nella stessa stagione. Esistono forme distinte del fungo specifiche per ogni specie di cereale e, all’interno delle forme di P.striiformis esistono razze in grado di attaccare solo certe varietà.
La soglia di intervento
La difesa dalla ruggine gialla su grano interessa soprattutto il periodo compreso fra la fase di levata e la fase di botticella. Nei Dpi la soglia definita per eseguire un eventuale trattamento è quella della comparsa di pustole sulle ultime due foglie.
I fungicidi maggiormente attivi appartengono alla famiglia degli Sdhi (bixafen, benzovindiflupyr, isopyrazam e fluxapryroxad), delle strobilurine (pyraclostrobin), dei triazoli (protioconazolo, tetraconazolo, flutriafol difenconazolo, procloraz, propiconazolo, tebuconazolo, metconazolo, ciproconazolo).
Intervento in foglia a bandiera
Tuttavia, se si considerano altre patologie da contenere contemporaneamente (oidio e septoria), la migliore strategia di contenimento di tale fungo, dovrebbe prevedere un trattamento allo stadio “foglia bandiera”, impiegando le varie miscele di strobilurine+triazoli o Sdhi+triazoli).
Ciò tenendo presente che:
- non si possono eseguire complessivamente più di 2 interventi nella stagione, indipendentemente dalle avversità da controllare;
- non si può eseguire più di 1 trattamento con Sdhi;
- non si possono impiegare più di 2 triazoli classificati come “candidati alla sostituzione” (difenconazolo, procloraz, propiconazolo, tebuconazolo, metconazolo, ciproconazolo);
È possibile l’uso delle diverse miscele contenenti Sdhi ma è consigliabile non impiegare più di due principi attivi.