Pesanti i danni subiti da centinaia di allevamenti romagnoli a causa delle alluvioni e delle frane di questi giorni. Spesso la situazione è drammatica: fra i tanti casi quello dell’allevatore Claudio Canali di Predappio (Fc), che racconta che per tre giorni ha dovuto sospendere l'alimentazione dei suoi 3mila suini.
Tremila suini isolati
«Mancava l'approvvigionamento di acqua a causa delle frane che hanno interrotto tutte le strade di accesso e le condutture. A quel punto ho adottato la strategia utilizzata con successo anche nel 2012, durante la nevicata straordinaria».
«Per tre giorni ho sospeso la razione di mangime, in questo modo gli animali hanno bevuto meno, almeno un terzo, e così sono riuscito a far durare le scorte fino alla riapertura delle strade e ripristino dell'acqua».
Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata.
L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:
IT69G0200802435000104428964
La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"
Ma vi sono diversi allevamenti in pianura in cui l'acqua ha superato i 2 metri di altezza uccidendo centinaia di suini. A Bertinoro (Fc) per esempio un allevamento di maiali è stato inondato e si sono contati più di cento capi affogati.
Colpito il polo dell'avicoltura
Altri esempi vengono dall’avicoltura: una delle strutture più colpite si trova a San Lorenzo in Noceto (Forlì) dove sono crollati tre capannoni che ospitavano pollastre. Anche a Civitella (Fc) è crollata una struttura. Non è possibile ancora quantificare il numero degli animali morti, ma sembra che si tratti di alcune centinaia di migliaia. L'onda di piena è arrivata improvvisa mercoledì della scorsa settimana e ha travolto ogni cosa, compresi gli allevamenti che, come molto spesso avviene, si trovano in aree marginali, distanti dalle case e quindi più vicini ai corsi d'acqua.
Bovine, le contromisure di Granlatte
Fortemente colpito anche l’allevamento dei bovini. Informa per esempio il direttore della cooperativa Granlatte di Bologna, Isaia Puddu, che almeno 28 dei soci della cooperativa, situati negli areali agricoli bolognesi e romagnoli, sia in collina sia in pianura, hanno subito pesanti danni alle proprie attività a causa di alluvioni e frane.
È in atto una ricognizione da parte della cooperativa per quantificarne l'entità. Non ci sono stati problemi nell'attività di ritiro del latte, destinato alla Granarolo, quanto piuttosto alla gestione dei foraggi: compromesse a causa del terreno inondato la fienagione e la coltivazione del mais, per migliaia di ettari, bagnata irrimediabilmente gran parte della scorta di foraggi. Commenta Puddu: "Servono scorte di alimenti per le bovine per far fronte alla nuova annata".
Il direttore di Granlatte aggiunge che sono in atto iniziative di solidarietà, da parte della cooperativa e della stessa base sociale, per raccogliere donazioni di foraggi e altri alimenti per gli animali. E conclude: "Però sarebbe necessario che le iniziative di solidarietà a favore degli allevatori colpiti da questa emergenza si estendessero anche a livello nazionale. Sia per recuperare alimenti per il bestiame sia per concretizzare interventi di tipo più strutturale".
La pronta reazione dell'Associazione allevatori
Di fronte alla drammaticità della situazione l’Araer, Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna, ha dato il via all’iniziativa “Solidarietà sopravvivenza animali da reddito”, in accordo con la Regione e la Protezione civile, che prevede la fornitura di fieno, paglia e mangimi agli allevatori che ne facciano richiesta.
Sia questi ultimi sia i donatori potranno scrivere a sostegno@araer.it o telefonare al 334.8440488 per accordarsi sulla consegna diretta di questi prodotti, che verranno stoccati dall’associazione in magazzini dedicati. Gli alimenti zootecnici così raccolti verranno poi consegnati sia con camion sia, per gli allevamenti più difficilmente raggiungibili a causa dei danni alla viabilità dovuti alle frane, con elicottero.