Sono 177 i focolai attivi di lingua blu in Sardegna, con 48.542 capi coinvolti, 202 già morti
e altri 21 focolai sospetti. È quanto emerge dal report dell'Osservatorio epidemiologico veterinario aggiornato al 27 agosto. Non siamo ancora ai numeri dell'epidemia di febbre catarrale che si è abbattuta sull'Isola nel 2012 e 2013 quando la malattia provocò la morte di centomila tra ovini e caprini, ma l'allerta è alta. Coldiretti e Cia chiedono di vaccinare i capi e indennizzi per gli allevamenti che hanno perso animali. La nuova epidemia è partita nella prima decade di agosto a Bari Sardo in due allevamenti.
Vaccinare e indennizzare
«La crescita repentina dei focolai testimonia che il morbo della blue tongue si sta espandendo a macchia d'olio – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – questo significa che adesso occorre lasciare da parte le polemiche e concentrare le forze per fermare il morbo mettendo in sicurezza gli allevamenti (ci sarà tempo per approfondire se ci sono stati degli errori e conoscere chi li ha commessi), e cominciando a vaccinare laddove non si è fatto dalle zone più a rischio».
«Con un intervento immediato e massiccio è possibile limitare i danni evitando perdite e immagini che nel recente passato hanno fatto male a tutti – secondo il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. Allo stesso tempo è però necessario programmare dei rimborsi per gli allevatori che hanno subito la perdita delle pecore».
Cia chiede la convocazione urgente di un incontro tra gli assessorati regionali della Sanità e dell'Agricoltura con le organizzazioni professionali di categoria per avere un quadro preciso della situazione e conoscere quali azioni sono state poste in essere per bloccare la diffusione dell'epidemia.
La stessa organizzazione sollecita in tempi brevi un provvedimento legislativo, da inserire nella manovra di assestamento di bilancio, per il rimborso dei capi ovini morti e la perdita conseguente di reddito, nonché contenente la previsione di un rimborso forfettario per ogni capo coinvolto all'interno dei focolai registrati.