Due milioni e mezzo di euro per ristorare i danni della blue tongue. La Giunta regionale della Sardegna ha stanziato le prime risorse per venire incontro alle aziende ovicaprine colpite dalla diffusione del morbo. Lo ha annunciato l'assessora all'Agricoltura Gabriella Murgia sentita in audizione dalle Commissioni Sanità e Attività produttive riunite in seduta congiunta. I fondi risarciranno gli allevatori per i capi morti e per la perdita di reddito.
L'esponente della Giunta Solinas ha anche chiarito che la Regione non potrà acquistare prima di sei mesi i repellenti necessari per le disinfestazioni negli ovini: «Manca la base giuridica - ha spiegato - che ci consente di mettere a bilancio un'operazione di questo tipo».
Diffusione a macchia di leopardo su tutta l'Isola
La seduta è servita a fare chiarezza sui numeri. In Sardegna attualmente sono 844 i focolai di blue tongue individuati, diffusi ormai a macchia di leopardo in tutto il territorio regionale con una netta prevalenza di quelli presenti nelle province di Oristano e Nuoro. Nei paesi del nuorese si sono registrati quasi la metà dei casi (401 su 844).
Secondo i dati forniti dall'Istituto zooprofilattico, il numero dei capi colpiti dal virus è pari a 268.701. Di questi 21.810 hanno manifestato sintomi clinici. Le pecore morte sono invece 1.704. Una situazione diversa rispetto alla prima epidemia di blue tongue registrata in Sardegna tra il 2001 e il 2003 che interessò centinaia di allevamenti con migliaia di capi abbattuti.