Situazione critica sull'Isola con Coldiretti che attacca i vertici della Regione. Si lavora per una campagna vaccinale
La blue tongue torna a far paura in Sardegna, ma preoccupa anche in Piemonte. La febbre catarrale degli ovini, trasmessa dalla zanzara Culicoide (Culicoides imicola), ha ormai messo in ginocchio gli allevamenti ovicaprini sull'Isola, con quasi 670 focolai registrati, in prevalenza del sierotipo 3 (BTV3). La maggior parte delle aziende coinvolte si trova in provincia di Nuoro (176), seguita da quella di Oristano con (173). Ci sono poi il Sulcis (106), la Città metropolitana di Cagliari (77), la Gallura (57), il Medio Campidano (45), l'Ogliastra (31). A Sassari si è registrato un solo focolaio. Unica nota positiva l'indice di mortalità, che - riferiscono dall'Ausl - è più basso di quello dello scorso anno.
Coldiretti contro le istituzioni regionali
E Coldiretti Sardegna non risparmia critiche al governo regionale. "Gli assessorati regionali competenti continuano a rimanere inerti - si legge in una nota del sindacato - aggravando una crisi che sta causando perdite ingenti non solo in termini di animali, ma anche di fatturato. Un'inerzia che ha amplificato un problema che si sapeva sarebbe arrivato".
«Abbiamo segnalato il pericolo fin dall'inizio dell'anno, ma la Regione non ha ancora attivato nessun piano di intervento adeguato - sottolinea il presidente Battista Cualbu - è intollerabile che non si sia agito in tempo per vaccinare gli animali e supportare gli allevatori nell'acquisto degli antiparassitari. Ora ci troviamo ad affrontare una crisi che si sarebbe potuta evitare se le nostre richieste fossero state ascoltate - conclude - l’aggravante in tutto questo è che ancora non siamo stati ascoltati per trovare le migliori soluzioni per affrontare e superare la criticità in corso».
In Piemonte si cercano i vaccini
In Piemonte sono 5.300 gli allevamenti che ospitano circa 56mila caprini e 105mila ovini. Nei giorni scorsi si è tenuto un vertice in Regione per decidere le misure urgenti per contrastare nell'immediato la diffusione della malattia e concertare le azioni per una strategia vaccinale di periodo più esteso da attuarsi nei prossimi mesi. La Blue tongue è arrivata in Piemonte circa sei mesi fa dalla Francia, dove si stanno diffondendo nuovi ceppi virali. L'Istituto Zooprofilattico piemontese li sta già analizzando per mettere a punto un vaccino efficace anche nel medio-lungo periodo sui nuovi ceppi. L'obiettivo dell'assessore all'Agricoltura Paolo Bongioanni è avere a disposizione a breve 20mila dosi di vaccino.