Cinghiali, Prandini: «Per fermare l’invasione serve l’esercito»

cinghiali
Manifestazione di Coldiretti a Piazza Santi Apostoli a Roma. «L'ultima pacifica, prossima volta saremo a Montecitorio»

«Per fermare l’invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città siamo pronti a chiedere l’intervento dell’esercito». Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini a conclusione del blitz di migliaia di agricoltori e allevatori, assieme a cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma contro l’assedio degli animali selvatici, con vittime nelle strade e coltivazioni devastate, mentre la peste suina mette in pericolo gli allevamenti di suini e la norcineria nazionale.

«Questa è l’ultima manifestazione pacifica che facciamo, se non otterremo risultati la prossima volta saremo a Montecitorio – ha denunciato Prandini – poiché non è assolutamente sostenibile la situazione nella quale ci hanno messo. A causa dei cinghiali abbiamo persi ottocentomila ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina. È paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali – ha continuato il presidente della Coldiretti – e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile. La Prefettura di Roma cui ha annunciato che farà il provvedimento di abbattimento, ma non deve valere solo per la Capitale o la Regione Lazio, noi ci aspettiamo che già nei prossimi giorni lo stesso provvedimento sia attuato a livello nazionale – ha concluso Prandini – per porre fine a una situazione paradossale che ha già visto chiudere decine di migliaia di aziende agricole».

In aumento incidenti e danni nei campi

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.

Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.

Cinghiali, Prandini: «Per fermare l’invasione serve l’esercito» - Ultima modifica: 2022-05-27T15:09:27+02:00 da Redazione Terra e Vita

2 Commenti

  1. Questi cinghiali,che tra l’altro non appartengono al tipo sempre presente in Italia,devono essere totalmente eliminati al pari delle nutrie,coloro che si oppongono vengano considerati civilmente e penalmente responsabili dei danni,invece di dare soldi a cretini che fanno finta di essere buoni con gli animali selvatici ma non si fanno in nessun modo attori del loro sostentamento, si spendano per la vera valorizzazione dell’ambiente che non si vede nemmeno con il binocolo.

  2. Come al solito per colpa di qualcuno che non è capace di gestire lo stato e le situazioni prima che diventino patogene, si lascia il completo libero arbitrio a chi purtroppo penso non abbia molta visione d’insieme. Chiamiamo l’esercito con i carri armati ?? Nessuno si domanda come mai sono diventati così numerosi e gli animali selvatici si avvicinano alle zone abitate ? O sono forse le zone abitate che si sono avvicinate troppo ad altre zone o le zone dove risiede la fauna selvatica sono diventate non più idonee per gli animali??? Tutti a parlare del pericolo per gli allevamenti intensivi, forse non è ora invece di usare quello che la natura ci offre per accontentare noi onnivori, accontentare i cacciatori, mettere nelle tavole qualcosa di veramente naturale e controllare anche il problema ??

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