Nelle bovine i processi legati al mantenimento, alla digestione, l’attività fisica, il metabolismo e la produzione generano una grande quantità di calore, infatti in bovine con elevata o medio-bassa produzione di latte viene prodotto rispettivamente il 48,5% e il 27,3% di calore in più rispetto a quelle in asciutta.
Così il modo migliore per controllare gli stress da caldo sta nell’unire modificazioni fisiche dell’ambiente a interventi sull’alimentazione.
Da studi dell’Università di Piacenza è emersa la consapevolezza scientifica che lo stress da caldo ha un effetto diretto sul metabolismo e sulla fisiologia dell’animale. In termini produttivi, come è noto, questo si declina in produzioni inferiori di latte e in una sua minore qualità, nonché altre problematiche, ma il punto cruciale, secondo per importanza solo alla disponibilità d’acqua, è l’ingestione di sostanza secca.
Per evitare quindi che il bilancio energetico delle bovine sia negativo bisogna cercare di adottare alcuni accorgimenti come adottare una razione formulata con prodotti di qualità o somministrare con attenzione l’unifeed, cercando di mantenerne la qualità in mangiatoia. In quest’ultimo caso è consigliabile somministrare l’unifeed più volte al giorno in modo da offrire sempre un alimento fresco. Inoltre un accorgimento interessante da adottare è quello di distribuire, se possibile, gli alimenti nella zona più fresca del ricovero.
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