Durante la giornata mondiale del latte, che si celebra domani 1° giugno, il Copa e la Cogeca rilevano le condizioni più favorevoli del mercato lattiero-caseario, evidenziando il ruolo cruciale che il settore svolge nell'assicurare la vitalità delle zone rurali.
Thierry Roquefeuil, presidente del gruppo di lavoro "Latte" del Copa e della Cogeca, ha dichiarato: «Con più del 50% delle aziende lattiero-casearie situate in zone svantaggiate, il settore lattiero-caseario è fondamentale per la crescita e l'occupazione delle zone rurali, dove spesso non esistono altre forme di impiego. Ricco di calcio e di nutrienti che contribuiscono alla crescita ossea, il latte è anche una parte cruciale della dieta del consumatore. La situazione più favorevole dei mercati lattiero-caseari è una buona notizia».
Nel definire la situazione di mercato, Roquefeuil ha messo in risalto i prezzi più favorevoli del burro in Europa, con un 20% in più rispetto ai livelli riportati l'anno scorso dovuto alle tendenze di consumo positive. «La situazione di mercato per il latte scremato in polvere resta invece abbastanza fragile, con prezzi inferiori di circa il 20% rispetto all'anno scorso, che si stanno però risollevando. Questo è in parte dovuto a volumi di produzione inferiori alle aspettative - ha spiegato -. La Commissione europea si sta inoltre assicurando che le grandi quantità di latte scremato in polvere destinate all'intervento pubblico siano gradualmente reintrodotte sul mercato, per impedire di creare una situazione di crisi».
In riferimento alla proposta della Commissione relativa al futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura, Roquefeuil ha dichiarato: «Il mantenimento di misure di gestione di mercato come l'intervento pubblico e l'aiuto all'ammasso privato è una buona notizia. Questi strumenti sono vitali per evitare che il mercato collassi. Inoltre, accogliamo favorevolmente il fatto che i pagamenti diretti ai produttori lattiero-caseari continuino e che sia stato messo maggiore accento sulle misure di gestione del rischio, per aiutare gli agricoltori a gestire l'estrema volatilità del mercato. È importante che queste ultime rimangano all'interno del secondo pilastro della PAC e che restino facoltative per i produttori».
«Burro alla riscossa con l’aumento del 12,5% della spesa nel carrello delle famiglie italiane nel 2017 dovuta anche al riconoscimento di positive proprietà da parte di recenti studi scientifici che hanno fatto cadere pregiudizi nei confronti di un prodotto che viene oggi percepito come più naturale e salutare di altri» si legge poi in una nota di Coldiretti che sottolinea come «il burro stia riacquistando popolarità e torna ad essere uno dei grassi più usati in cucina per i suoi molti suoi punti di forza: a differenza delle margarine non è un prodotto chimico, è meno calorico degli oli, non è idrogenato ed è ricco di nutrienti come il calcio, sali minerali, proteine del latte e la vitamina A, senza contare che è un prodotto del tutto naturale e senza conservanti. A spingere la domanda del burro anche la scelta di un numero crescente di industrie alimentari di orientarsi verso prodotti “olio di palma free” che hanno avuto un incremento record delle vendite del 17,6% nel 2017 sulla base delle elaborazioni Coldiretti sui dati dell’Osservatorio Immagino. La domanda ha fatto balzare verso l’alto anche le quotazioni alla produzione del burro salite del 57% dall’inizio del 2018 con un trend rialzista a livello internazionale».