Coldiretti Puglia ha scritto una lettera al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova e al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in qualità di coordinatore degli assessori all’Agricoltura in Conferenza Stato-Regioni, per denunciare che la legge approvata dalla Regione Abruzzo il 6 aprile scorso in piena emergenza Covid-19 di fatto mette a rischio la pratica storica e tradizionale della transumanza, dichiarata patrimonio dell’Umanità dal Comitato intergovernativo dell’Unesco a dicembre 2019.
La legge fa saltare, sugli usi civici, regole condivise che hanno finora consentito la transumanza
«La legge della Regione Abruzzo, che non ha alcun collegamento con l’emergenza epidemiologica Covid-19 così come invece dichiarato, all’art. 9 entra nel merito dell’utilizzo degli usi civici, facendo saltare regole condivise che hanno garantito fino ad oggi la storica pratica della transumanza – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia –. La sua applicazione minaccia di mettere a rischio, se non addirittura di vietare l’attività agro-pastorale legata alla tradizione della transumanza con lo spostamento in estate delle greggi e delle mandrie dalle regioni contigue all’Abruzzo, come la Puglia».
Una pratica ultrasecolare fra Puglia e Abruzzo
La pratica della transumanza tra le regioni Puglia e Abruzzo, sino agli anni ’60, contemplava lo spostamento di almeno un milione di capi ovini e di un milione di capi bovini. Oggi di questa ultrasecolare pratica sono tangibile testimonianza i tratturi, le antiche vie erbose di collegamento tra Puglia e Abruzzo, come il Regio Tratturo che, lungo ben 244 chilometri, collega L’Aquila con Foggia.
Coldiretti Puglia: «Attento esame su legittimità della legge abruzzese»
Ma, spiega Muraglia, «la legge abruzzese del 6 aprile pone criteri di accesso all’uso dei fondi attraverso l’istituto degli usi civici, non solo irrazionali e immotivati, ma soprattutto discriminatori, chiudendo di fatto alle altre regioni, violando palesemente i dettami comunitari e nazionali, oltre a creare turbativa e grande preoccupazione per gli operatori zootecnici interessati. Pertanto Coldiretti Puglia, a tutela dei numerosi allevatori che praticano la transumanza, che non è solo storica ma ha ancora un notevole impatto socio-economico e ambientale per la Puglia e per le regioni limitrofe, chiede che nelle sedi istituzionali si proceda a un attento esame circa la legittimità del procedimento adottato dalla Regione Abruzzo».