«Nutrire il pianeta e produrre in modo più sicuro». Il tema di Expo rimbalza all’Accademia nazionale di agricoltura, l’occasione è l’inaugurazione del 208/o anno accademico. «Un’agricoltura più sicura riduce anche la spesa sanitaria» sottolinea il presidente Giorgio Cantelli Forti nella sua prolusione «Agricoltura e ambiente, tra utopia e progresso». Dunque un ruolo strategico spetta agli investimenti in ricerca con «l’agronomia che deve avvalersi del contributo di tutte le scienze trasversali utili». E proprio l’Accademia fornirà «opinioni indipendenti basate sulle conoscenze della ricerca». Ma Cantelli sottolinea che la “voglia di tornare alla natura” a tutti i costi dovrebbe anche fare i conti con il rapporto costi-benefici. E con “luci e ombre del progresso”, con un’agricoltura spesso ingiustamente accusata di tutti i disastri ambientali mentre «se teniamo conto del grado di contaminazione ambientale, l’agricoltura è spesso più vittima che colpevole». Un esempio per tutti, la grave sottrazione di suoli provocata da un’eccessiva urbanizzazione. L’equilibrio tra progresso e tutela ambientale è dunque la sfida primaria da affrontare senza rinunciare allo sviluppo economico e sociale per garantire salute e qualità della vita. Intanto l’Accademia si è rinnovata: la sede con la biblioteca e l’archivio storico sono stati restaurati grazie al contributo di quattro fondazioni bancarie: Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Custodisce presenti preziosi manoscritti, pezzi unici in Italia e di grande valore relativi all’attività scientifica del conte Filippo Re, primo presidente dell’Accademia.
Nutrire, ma in modo sicuro
Cantelli Forti: tra utopia e progresso