Melicoltura, la corretta strategia per gestire i rischi

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Un mix di coperture assicurative, difesa attiva e un’attenta gestione aziendale permettono a Martin Spechtenhauser di condurre un’azienda solida e consegnare un prodotto perfetto

Da granaio del Tirolo ai tempi degli Asburgo a patria indiscussa della frutticoltura, dato che oggi si coltivano in maggioranza mele, ma anche albicocche, piccoli frutti e fragole. Siamo in Val Venosta, precisamene ad Alliz, frazione di Lasa, in provincia di Bolzano. Qui si trova l’azienda agricola di Martin Spechtenhauser, 29 anni, diploma di perito agrario e, nonostante la giovane età, una famiglia già numerosa composta dalla moglie Anna e quattro figli.

Assieme al padre Johann e alla madre Anni, Martin coltiva 20 ettari suddivisi in un corpo principale di proprietà da 13 ettari posti a un’altezza di 1.100 metri e altri appezzamenti più piccoli in affitto a 800 - 850 metri sul livello del mare, tra i Comuni di Lasa e Malles.

La scelta di gestire terreni a diverse altitudini non è casuale. Si tratta di uno dei tasselli che compongono la strategia di gestione del rischio costruita dall’imprenditore altoatesino, che si completa con la difesa attiva (Dss, reti antinsetto e antigrandine) e le polizze assicurative: «Se durante il periodo di fioritura arrivasse un ritorno di freddo – spiega – con i frutteti tutti alla stessa altitudine subirei un danno del 100%, mentre così riesco comunque a salvare una parte del raccolto e quindi del reddito».

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Martin Spechtenhauser

La sterzata

La famiglia Spechtenhauser possiede l’azienda agricola da più di 300 anni. «Allora si coltivavano cereali, c’era un po’ di zootecnia, maiali e mucche – racconta Martin – era una produzione destinata quasi esclusivamente a sfamare i numerosi componenti della famiglia. Poi è cominciato il commercio di uova e latte». Una conformazione mista rimasta quasi immutata fino ai primi anni Duemila, quando ancora gli Spechtenhauser coltivavano mele, fragole, cavolfiori e allevavano vacche da latte. Poi la svolta. «Abbiamo constatato che non funzionava – racconta Martin – dovevamo lavorare 24 ore al giorno ma i ricavi non erano adeguati. Allora abbiamo pensato a quale strada prendere e abbiamo deciso per le mele. Abbiamo dismesso la stalla e tenuto solo un po’ di cavolfiori».

E questo è il secondo tassello di una corretta strategia di gestione aziendale e quindi del rischio: capire quali sono le colture più redditizie e adatte a un clima che cambia e puntare su quelle. Ovviamente sempre diversificando.

Un momento della raccolta delle prime mele a inizio settembre

Mele con passione

Il 60% degli impianti di Spechtenhauser è di Golden Delicius, la varietà più tipica della zona. Il resto è suddiviso così: 20% Pinova, 5% Red Delicius, e poi le varietà club: 5% di Cosmic Crisp, altrettanti di Swee Tango. Da quest’anno sono stati messi a dimora alcuni filari di Envy e Kissabel.

«Le nuove varietà sono molto gradite dai consumatori perché hanno gusto e colori diversi – afferma Martin – mentre dal punto di vista produttivo c’è qualche criticità da risolvere. Ad esempio, Swee Tango ha il problema del picciolo. Se lasciato sulla mela fora la buccia quando si mettono nel cassone durante la raccolta, quindi, con un’operazione manuale dobbiamo tagliarlo e questo è un costo in più per la manodopera. Cosmic Crisp va bene ma la Golden resta la varietà più performante a questa altitudine, perché il clima e soprattutto l’escursione termica tra giorno e notte esalta le sue caratteristiche organolettiche ed estetiche».

La raccolta inizia verso fine settembre e va avanti fino al 20 ottobre circa. «Raccogliamo le mele quando sono mature al punto giusto, mai prima – sottolinea con orgoglio Martin –. Da quel momento abbiamo 20 giorni di tempo per completare la raccolta mantenendo una qualità perfetta». Difatti in questo periodo l’imprenditore agricolo altoatesino si avvale di una quarantina di operai, mentre per il diradamento ne arruola circa 20.

«Mi piace molto lavorare con le mele – sottolinea Martin – perché riusciamo a produrre frutti perfetti e sani per il mercato. Non potrei fare altro».

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La centralina meteo installata nel frutteto raccoglie dati per fornire informazioni che aiutano a prendere le decisioni agronomiche più adatte

Assicurarsi è un obbligo

L’azienda assicura le mele da sempre ed è cliente di Vh Italia da quando la compagnia ha iniziato la sua attività in Italia nel 2004. Spechtenhauser sottoscrive una multirischio contro i danni da grandine, gelo e colpo di sole.

«Quest’anno si sono registrate temperature alte a febbraio quindi c’è stata una fioritura anticipata – spiega Martin –. Poi c’è stato un ritorno di freddo per una settimana con temperature di 0 e -1 °C. poi è anche nevicato, quindi il fiore centrale del corimbo è stato danneggiato, perciò avremo una pezzatura ridotta del 38% circa. L’assicurazione risarcirà l’8% del danno perché ha una franchigia del 30%. Ma se avessi avuto un danno dell’80% avrebbe risarcito il 50%, una quota che permette di attutire il colpo».

E per spiegare ancora meglio l’importanza di assicurare i raccolti l’agricoltore bolzanino racconta un aneddoto. «Nel 2017 ho acquistato una piccola azienda nel Comune di Males, tre ettari in tutto, sempre coltivati a mele. Dato che il massimale assicurabile in quella zona era inferiore alla quantità di mele che pensavo di produrre, non mi sono assicurato. Quell’anno è arrivato un ritorno di freddo in primavera e ho perso tutta la produzione».

Finora Martin ha ricevuto indennizzi quattro volte: tre per danni da grandine e una per il gelo. In particolare, una delle tre grandinate ha provocato danni molto ingenti. «Se non fossi stato assicurato avrei avuto problemi a pagare le rate dei mutui e anche a mandare avanti l’azienda – ammette –. Qui intorno alcuni colleghi hanno avuto grossi problemi economici dopo aver subito danni ai raccolti senza essere protetti da un’assicurazione».

«L’assicurazione è importante per non perdere l’azienda – ribadisce Martin – se subisci un danno importante e non sei assicurato rischi grosso. Qui si assicurano quasi tutti, tranne aziende piccole che di fatto non costituiscono la prima fonte di reddito per il proprietario, ma chi vive con i ricavi dell’agricoltura deve assicurarsi, anche perché il clima è cambiato: ci sono eventi più estremi e più frequenti».

Da tre anni Spechtenhauser ha aderito anche al fondo mutualistico Ist mele: «Le regole non sono ancora molto chiare – confessa – ma credo sia uno strumento molto utile».

La famiglia Spechtenhauser: Martin accanto alla moglie Anna e al padre Johann, oltre ai quattro figli Isabella, Jan, Lukas e Mathias

Difesa attiva

Oltre alle coperture assicurative il frutticoltore altoatesino già da qualche anno ha installato reti antigrandine su cinque ettari di meleti. «Ne metterò altre sulle varietà club, anche perché è obbligatorio, quindi si tratta di altri otto ettari».

Le reti coprono gli impianti anche ai lati per proteggere le mele dagli uccelli. Si chiudono dopo la fioritura e si aprono tra una e due settimane prima della raccolta. «Ma bisogna fare attenzione alla neve – mette in guardia Martin – perché nel 2013 è nevicato ai primi di ottobre e chi aveva le reti ancora chiuse le ha dovute sostituire perché con il peso della neve sono cadute».

Tutta la produzione è convenzionale con lotta integrata. La difesa fitosanitaria è eseguita con trattamenti mirati quando serve, dove serve e con le giuste dosi, anche grazie a un’app che informa Martin su tutti i dati meteo (temperatura, quantità di precipitazioni, umidità e pressione atmosferica). «Comunque qui non c’è umidità – avverte il frutticoltore altoatesino – quindi le piante necessitano di molti meno trattamenti rispetto ad altre zone».

L’azienda Spechtenhauser è socia della cooperativa Val Venosta, alla quale conferisce tutto il raccolto. E anche la garanzia del ritiro è un elemento che aiuta a gestire il rischio. «Sono molto orgoglioso del prodotto che consegniamo alla cooperativa, le nostre mele sono belle, buone e sane – ribadisce Martin – poi serve la giusta remunerazione, la cooperativa fa il massimo per questo, non sempre si riesce a ottenere il prezzo che si vorrebbe, magari perché in certe annate ci sono troppe mele sul mercato, ma in generale siamo soddisfatti».


L’offerta di Vh Italia e la polizza collettiva in Alto Adige

Grazie all’esperienza sul campo, alla ricerca sperimentale e alla collaborazione con organizzazioni professionali e associazioni di produttori, Vh Italia Assicurazioni ha sviluppato una vasta gamma di soluzioni assicurative contro le avversità atmosferiche. Le polizze, disponibili sia nella linea standard che Secufarm (caratterizzata da franchigie scalari e criteri innovativi per la determinazione del danno), possono essere stipulate in forma collettiva o individuale. Inoltre, dal 2023 Vh Italia ha introdotto in via sperimentale le polizze pluriennali per colture permanenti come frutteti e vigneti. Si tratta di un prodotto assicurativo concepito per rispondere alle crescenti esigenze del settore agricolo e finanziario, specialmente in considerazione delle sfide poste dai cambiamenti climatici.

Tutti per uno e uno per tutti

Oltre alle polizze individuali, la cui diffusione è cresciuta significativamente negli ultimi anni, gli assicurati possono stipulare contratti in forma collettiva attraverso il consorzio di difesa, un ente associativo che tutela gli interessi degli imprenditori agricoli, siano essi persone fisiche o giuridiche.

La polizza collettiva consortile è un tipo di assicurazione che mira a coprire i rischi comuni dei membri di un consorzio. A differenza del resto d’Italia, dove solitamente è la compagnia assicurativa a definire le condizioni della copertura, permettendo ai consorzi di difesa di proporre deroghe o modifiche, in Alto Adige è il consorzio stesso a negoziare direttamente con le compagnie assicurative. Il consorzio stabilisce in modo autonomo le regole e le condizioni della polizza, lasciando alle compagnie assicurative un ruolo passivo, limitato ad accettare i termini delineati unilateralmente dal consorzio.

Melicoltura, la corretta strategia per gestire i rischi - Ultima modifica: 2024-09-30T09:58:15+02:00 da Simone Martarello

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