La commissione per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo (Comagri) ha eletto la ceca Veronika Vrecionová (esponente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei Ecr) presidente per la prima metà della legislatura. Con lei sono stati scelti anche tre vicepresidenti. Sono il romeno Daniel Buda, il tedesco Norbert Lins e il francese Eric Sargiacomo. L'Italia agricola resta quindi a mani vuote, ma può consolarsi in parte con l'elezione dell'ex sindaco di Bari Antonio Decaro a presidente della Commissione Ambiente, che si occuperà anche di sanità pubblica e sicurezza alimentare.
Priorità a taglio della burocrazia e benessere animale
Laureata in Economia all'Università di Praga, 59 anni a settembre, Vrecionová siede al Parlamento europeo dal 2019. «Stiamo iniziando una nuova legislatura, sono molto soddisfatta della fiducia che i colleghi mi hanno accordato e non vedo l'ora di affrontare un dialogo costruttivo dibattiti – le sue prime parole –. Lavorerò duramente per garantire condizioni migliori agli agricoltori ai piccoli e medi agricoltori. Dobbiamo ascoltarli – ha sottolineato Vrecionová – dobbiamo ridurre drasticamente la burocrazia e l’intera politica agricola comune deve riflettere il fatto che abbiamo avviato il dialogo di adesione con l’Ucraina. Personalmente mi concentrerò sul benessere degli animali».
La sfida di coniugare economia e ambiente
Se in Comagri l'Italia resta nelle retrovie, potrebbe essere invece utile per il settore primario l’elezione di Antonio Decaro alla guida della Commissione Ambiente, perché sarà responsabile dell'attuazione del Green deal. «Affronteremo il tema della transizione verde garantendo investimenti pubblici e stimolando quelli privati su larga scala – ha assicurato Decaro – così da riuscire a salvaguardare e integrare tutti i settori dell'economia nel percorso di transizione che ci attende senza lasciare indietro nessuno. L’impegno più ambizioso sarà quello di coniugare le sfide ambientali con lo sviluppo di nuovi modelli di crescita economica sostenibile e sociale».