Pomaria 2024, successo di pubblico e contenuti

Pomaria
Due giorni con la mela protagonista nel borgo di Livo (Tn). Oltre ai prodotti tipici della zona si è parlato di come miglioarare le performance della melicoltura

L’ameno borgo di Livo (Tn) ha ospitato quest’anno Pomaria, la manifestazione autunnale che nasce con l’intento di rendere omaggio alla mela, frutto principe delle valli di Non e di Sole, e al lavoro degli agricoltori che con tanta passione e sempre maggior professionalità ne curano le coltivazioni. Il tempo, nel fine settimana del 12-13 ottobre è stato clemente e questo ha favorito la presenza di tante persone provenienti in larga parte da fuori provincia che hanno animato il borgo Anaune.

Gli organizzatori, la Strada della Mela e dei sapori si ritengono molto soddisfatti in quanto le persone che in due giorni sono arrivate a Livo sono stimate in circa 18.000. I laboratori di cucina sono andati tutti sold out (circa 350 persone che si sono cementate nel fare lo strudel di mele, i tortei, i biscotti e i canederli). Apprezzate le degustazioni al buio Dark on the Road in collaborazione con Albinova. Circa 3.000 persone hanno visitato la mostra pomologica. Teatro dell’evento la grande piazza circolare del paese, sulla quale si affaccia il maestoso Palazzo Aliprandini Leifenthurn recentemente restaurato, gli spazi verdi e il Parco degli Alberi Sacri, hanno fatto da cornice all’evento.

Prodotti locali in mostra

Come al solito cuore pulsante della manifestazione gli oltre 60 produttori locali che hanno presentato i loro prodotti tipici della Valle di Non ma hanno animato il fine settimana anche con molti laboratori, presenti con le loro sculture in legno, tessuti e ceramiche anche gli artigiani della valle. Molto gettonate le bancarelle che offrivano le famose frittelle fatte con le mele fresche appena colte, novità invece la cantina di Pomaria dove era possibile assaggiare i vini della valle. Vini che una volta erano solo il Groppello di Revò, un vino autoctono, ma che negli ultimi anni ha visto svilupparsi una viticoltura sia di altri vini fermi bianche che di ottime bollicine di Trentodoc, che hanno affiancato i molti succhi di mela prodotti sia da Melinda che artigianalmente da molti produttori. Anche l’esposizione dei bonsai ha destato molta curiosità. Presi d’assalto i piatti tipici della tradizione e come detto, i laboratori di cucina.

Enogastronomia e agronomia

Fondamentale l’impegno del vasto mondo del volontariato che ha curato gli stand, ma molta curiosità ha suscitato il concorso per la mela più grossa, e per il laboratorio organizzato dagli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele che hanno fatta una dimostrazione pratica su come si produce il succo di mela. Ma il Centro di Trasferimento Tecnologico della Fem ha presentato anche l’innovativa forma di allevamento del melo a guyot messa a punto dai ricercatori del Ctt. È stata un’opportunità per scoprire le possibili applicazioni e i tanti vantaggi offerti dal nuovo sistema.

Altra dimostrazione sul come si conserva la mela con test di maturazione delle mele e il controllo della qualità in conservazione. Interessante anche la mostra pomologica, un percorso espositivo che si snodava tra le mele selvatiche e storiche coltivate nella nostra realtà regionale per arrivare a cloni e varietà attualmente sul mercato e resistenti alle principali crittogame, frutto del programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach. Aspetto questo molto importante in una valle come la Valle di Non, che ha visto crescere un forte movimento contro l’uso dei fitosanitari.

Pomaria 2024, successo di pubblico e contenuti - Ultima modifica: 2024-10-16T16:25:33+02:00 da Simone Martarello

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