Prevenire gli incendi dovuti alla combustione dei residui delle piante di pomodoro da industria a fine ciclo e contribuire, in questo modo, a mantenere l’aria respirabile e a contenere i rischi di ulteriori roghi nelle aree rurali. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa promosso da Arpa Puglia-Dipartimento di Foggia e Provincia di Foggia e sottoscritto da Cia Agricoltori Italiani Capitanata e altre organizzazioni agricole.
Corretta gestione dei residui delle piante di pomodoro

L’intesa, alla quale hanno aderito, inoltre, coltivatori, imprenditori singoli e associati che producono pomodoro da industria, coinvolge direttamente
- le industrie di trasformazione,
- quelle di compostaggio e di produzione di energia,
- i vigili del fuoco,
- le forze dell’ordine
- ed Enterra spa, la società a cui spetterà il compito di ricevere e trattare fino a 30mila tonnellate di residui delle piante di pomodoro coltivate in tutta la provincia di Foggia.
Gli agricoltori potranno:
- conferire direttamente il materiale presso lo stabilimento Enterra (in questo caso, verrà loro riconosciuto un corrispettivo di 5 euro a tonnellata)
- oppure richiedere che sia la stessa impresa a occuparsi direttamente sul campo di estirpare, raggruppare, triturare e trasportare i residui senza alcun costo per il coltivatore.
Tutto ciò che prevede il protocollo d’intesa
Ma che cosa prevede di preciso il protocollo d’intesa?
- Provincia di Foggia e Comuni della Daunia diffonderanno i contenuti e le informazioni relative all’accordo.
- L’Arpa fornirà il supporto tecnico-scientifico per la corretta gestione ambientale di tutte le operazioni e avrà il compito di monitorare l’efficacia delle attività e gestire i dati relativi alle segnalazioni olfattive.
- Le organizzazioni agricole si impegnano a diffondere la buona pratica agricola e ambientalmente corretta tra i propri associati, informandoli della stipula del protocollo di intesa e del servizio di raccolta delle piante a fine ciclo; si impegnano, altresì, a invitare i propri associati a separare le piante dalle plastiche.
- Gli imprenditori agricoli si impegnano a evitare la combustione dei residui delle piante del pomodoro a fine ciclo e a separare le plastiche dalle piante del pomodoro a fine ciclo, raggruppandole per la successiva raccolta e il trasporto mediante un servizio di intervento organizzato dalle industrie di compostaggio o recupero energetico.
- Le industrie di trasformazione del pomodoro, che stipulano contratti di coltivazione del pomodoro con i coltivatori o le associazioni, devono inserire nei contratti l’invito a non procedere alla combustione delle piante a fine ciclo.
- Le industrie di compostaggio si impegnano a ritirare gratuitamente le piante del pomodoro a fine ciclo inserendole come strutturante nei propri cicli produttivi.
- I vigili del fuoco, qualora dovessero intervenire per eventuali incendi di stoppie con piante di pomodoro con altro materiale, si impegnano a chiamare le forze dell’ordine quali la polizia municipale per l’applicazione delle azioni sanzionatorie.
- La polizia municipale si impegna a intervenire tempestivamente e, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, ad applicare le sanzioni previste ai trasgressori del reato di combustione illecita di rifiuti a carico di chiunque appicchi il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate.
Soddisfazione di Cia Capitanata
Il presidente e il direttore di Cia Capitanata Angelo Miano e Nicola Cantatore hanno espresso piena soddisfazione per l’accordo. Per Miano «si tratta di un’intesa molto importante, destinata a diventare un modello di buone pratiche ambientali e prevenzione degli incendi anche per i prossimi anni».














