Ha devastato campi e capannoni il tornado che ieri sera (23 maggio) si è abbattuto sulla zona al confine tra le province di Pavia e Milano. La tromba d’aria ha colpito tra Siziano e Vidigulfo, in provincia di Pavia, scatenando tutta la sua furia sulla frazione Pairana di Landriano (Pavia). «Nella nostra azienda ha raso al suolo un intero campo di mais» spiega Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, che a Landriano ha un allevamento di vacche da latte. Oltre ai campi coltivati il tornado ha danneggiato anche le coperture di alcuni fabbricati, compreso il capannone di un’azienda agricola poco distante e il tetto di un’abitazione.
La “nube a imbuto” (o “funnel cloud” come la chiamano in inglese i meteorologi) era visibile anche dal centro di Milano. Dopo aver colpito a Landriano, la tromba d’aria si è diretta verso Melegnano e Cerro al Lambro, esaurendosi all’improvviso così come si era formata. Nella mattinata di ieri, inoltre, verso 9 una violenta grandinata si è abbattuta sui comuni di Rosasco, Zeme, Cozzo e Palestro (Pv), in Lomellina, in piena zona risicola, seguita poco dopo da un’altra ondata di pioggia e grandine che ha investito Mortara.
«Abbiamo subito mobilitato i nostri tecnici e i responsabili di zona per il monitoraggio di eventuali danni e per l'assistenza alle aziende agricole – spiega Coldiretti Pavia – Questo infatti è un periodo importante per le coltivazioni, con le semine del riso che si sono praticamente concluse e con le colture di mais e soia che iniziano a crescere e che, se colpite ora, possono non riuscire più a riprendersi». Le violente manifestazioni di maltempo come quelle che si sono verificate sono uno degli effetti dei cambiamenti climatici, che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali e precipitazioni molto intense.
Nelle due foto: Il tornado fra Carpiano e Landriano (Pavia) ripreso da un agricoltore della Coldiretti