Vendemmia abbondante e uve di qualità. Ma c’è un problema

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Secondo le stime di Assoenologi, Uiv e Ismea produzione 2025 intorno ai 48 milioni di ettolitri ma i consumi sono in calo e le giacenze aumentano. Ottima la qualità delle uve

La vendemmia 2025 potrebbe arrivare a sfiorare i 48 milioni di ettolitri, con uve in salute che promettono un'annata molto buona o ottima in quasi tutte le aree. La raccolta conferma il primato mondiale produttivo dell'ltalia, seguita nella classifica globale da Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri). Queste le stime di Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) in collaborazione col Masaf e le Regioni. Per la produzione atteso un incremento dell'8% rispetto alla scorsa campagna, e volumi riportati in linea con la media dopo due annate particolarmente scarse.

Volumi in crescita soprattuto al Sud

Per quanto riguarda la stagione 2025, a caratterizzare questa vendemmia è la crescita produttiva di vino e mosto al Sud, con +25% sia in Abruzzo che in Molise, +17% in Puglia, +20% in Sicilia e addirittura +40% in Basilicata. La Toscana è l'unica con stime in decremento (-13%) mentre al Nord hanno valori in crescita Piemonte (5%), Valle d'Aosta 8%, Trentino Alto Adige 9%, Veneto 2%, Friuli Venezia Giulia 10%. Stabili la Liguria e l'Emilia Romagna, e le regioni centrali mentre le Marche registrano +18%

A una vendemmia stimata di 47,4 milioni di ettolitri si aggiungeranno verosimilmente circa 37 milioni di ettolitri di vino in cantina. Lungo la penisola, stando sempre alle previsioni, le buone riserve idriche accumulate durante l'inverno, una primavera mite e un'estate anticipata ma altalenante hanno favorito una vendemmia anticipata in molte aree e con una distribuzione temporale che si preannuncia lunga, soprattutto al Sud. L'analisi agronomica lascia intravedere vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud.

La qualità delle uve, secondo il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella «si preannuncia molto buona, in alcune zone addirittura eccellente». «La vendemmia 2025 registra risultati ampiamente positivi - osserva il direttore generale di Ismea Sergio Marchi - sia in termini di quantità che di qualità, con un andamento confermato anche dalle stime regionali e da una crescita particolarmente significativa nel Mezzogiorno, dove si registrano aumenti a doppia cifra. E il governo ha sostenuto con convinzione il settore vitivinicolo attraverso ingenti investimenti in promozione e importanti stanziamenti sui contratti di filiera, di cui Ismea è soggetto attuatore».

Troppo vino, si rischia un deprezzamento

«Brindiamo a un'annata qualitativamente eccellente, ma non per le quantità – è l'invito del presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi –. Alle attuali condizioni di mercato, sarà difficile garantire la giusta remunerazione alla filiera con una vendemmia da 47,4 milioni di ettolitri a cui si aggiungeranno verosimilmente circa 37 milioni di ettolitri di vino in cantina. Ci troviamo a fare i conti con difficoltà che non riguardano solo l'Italia, ma tutti i Paesi produttori».

«La qualità del nostro vino è indiscussa, ma anche il buono, se è troppo, fa perdere valore al comparto – ha agginto Frescobaldi –. In questo momento storico proponiamo di rivedere gli schemi produttivi, a partire dall'impianto legislativo del Testo Unico, con l'obiettivo di attivare un sistema a fisarmonica del nostro potenziale, che sia in grado di aprirsi o comprimersi a seconda delle dinamiche di mercato. Proprio sul trade si gioca la partita decisiva, che auspichiamo possa passare da una campagna di promozione straordinaria, a regia pubblico-privata, negli Usa e sui mercati più promettenti».

In Spagna raccolto più scarso

Per Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), l'associazione che rappresenta le aziende vinicole europee nell'industria e nel commercio di vino a livello Ue «si prevede che la vendemmia 2025 sarà lievissimamente più abbondante rispetto al 2024. Mentre la Spagna si trova ad affrontare un raccolto più leggero a causa di eventi climatici, ciò sarà compensato dai raccolti in aumento in Italia e in Francia, nonostante l'estirpazione di vigneti in alcune regioni. Quest'anno, tuttavia, le preoccupazioni non sono state guidate solo dalle previsioni meteorologiche. La politica commerciale, e in particolare le recenti notizie sulle tariffe statunitensi, è diventata una questione centrale per la sostenibilità a lungo termine del settore».

Vendemmia abbondante e uve di qualità. Ma c’è un problema - Ultima modifica: 2025-09-10T14:36:29+02:00 da Redazione Terra e Vita

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