Vino, slitta a luglio l’obbligo delle etichette smart

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Prorogata al 30 giugno 2024 l'entrata in vigore del Reg. Ue 2021/2117 che prevede di indicare nelle etichette delle bottiglie l'elenco degli ingredienti e una serie di informazioni nutrizionali

Nuova proroga per l'adeguamento delle etichette dei vini e vini aromatizzati al Regolamento europeo n. 2021/2117 in base al quale per entrare in commercio nei Paesi dell'Unione e quindi anche in Italia, le etichette delle bottiglie devono indicare l'elenco degli ingredienti, segnalare l'eventuale presenza di allergeni, come già avviene per i solfiti, e riportare la dichiarazione nutrizionale. Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità
Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, ha infatti firmato un nuovo decreto, dopo quello per una proroga trimestrale dello scorso 7 dicembre, che consente a centinaia di aziende vitivinicole italiane di usufruire di altro tempo, fino al 30 giugno 2024, per smaltire le etichette già stampate con i vecchi standard. Soddisfatte le organizzazioni del settore a partire da Federvini, mentre Coldiretti chiede che ora si proceda a uniformare i criteri dell'etichettatura a livello Ue.

Vecchie etichette utilizzabili fino a esaurimento scorte

In dettaglio, il nuovo decreto stabilisce che è consentito etichettare i vini destinati al mercato nazionale con etichette riportanti il simbolo ISO 2760 "I" accanto al codice QR che rimanda alle informazioni relative alla lista degli ingredienti ed alla dichiarazione nutrizionale fino al 30 giugno 2024, anche se prive del termine "ingredienti" come richiede la normativa Ue.

Il decreto prevede anche che qualora non utilizzate entro il 30 giugno 2024, le etichette rimanenti potranno continuare a essere usate se corrette mediante l'apposizione di un adesivo riportante il termine "ingredienti" accanto al simbolo od ogni altra indicazione ritenuta utile. Infine, i vini e i prodotti vitivinicoli aromatizzati che risulteranno etichettati entro il 30 giugno 2024 potranno essere commercializzati sul territorio nazionale fino ad esaurimento scorte.

Federvini: elemento di certezza per le aziende

«Le etichette forniscono già tutte le informazioni utili ai consumatori attraverso uno specifico qrcode e gettarle al macero senza un reale motivo avrebbe un rilevante danno economico a tutta la filiera. Continua il nostro impegno al fianco di agricoltori e viticoltori nazionali», ha dichiarato Lollobrigida.

Plaude Micaela Pallini, presidente di Federvini: «Esprimiamo soddisfazione e apprezzamento per la misura del ministero dell'Agricoltura che risolve l'impasse creatasi per le etichette diligentemente già stampate prima dell'emanazione delle linee della Commissione europea lo scorso novembre. Un elemento di certezza per le aziende vitivinicole italiane in un momento cruciale per l'applicazione dei nuovi obblighi Ue in materia di lista degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale. Ricordiamo che già da tempo gli operatori del comparto del vino avevano diligentemente provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea e sarebbe stata una beffa non consentire loro di impiegare le etichette già stampate con il simbolo ma senza la dicitura ingredienti».

"Bene la proroga a livello nazionale – scrive in una nota Coldiretti – ma adesso sarà fondamentale uniformare gli standard a livello europeo, adottando la regola che per l'inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali si utilizzi un codice QR accompagnato dalla sola lettera "I"".

Un Qr code con tutte le informazioni

Da una recente ricerca sulla lettura delle etichette nei prodotti di largo consumo, realizzata da Ipsos per GS1 Italy, emerge che, in fase di acquisto, prioritari sono il controllo della scadenza (63%) e sapere il luogo di produzione (44%), mentre il 31% dei
consumatori controlla i contenuti di grassi e zuccheri, e un altro 27% verifica i valori nutrizionali. Per rendere effettivamente leggibili queste informazioni, importanti per i wine lover ma anche ingombranti per lo spazio a disposizione sulle bottiglie, una delle soluzioni più praticate è quella di inserire sulle etichette un Qr code che rimanda a un portale web
su cui i produttori di vino possono fornire tutte le informazioni relative a ogni singola bottiglia.

«Trasferire queste informazioni sul digitale – osserva il direttore ricerca e comunicazione di GS1 Italy Marco Cuppini – pulisce le etichette del vino che altrimenti sarebbero congestionate da scritte con caratteri sempre più piccoli a scapito della leggibilità e della fruibilità delle informazioni, ora obbligatorie, da parte dei consumatori, Meglio dare dati più chiari ed esaustivi sfruttando la tecnologia di uno smartphone che legge un codice per poi atterrare su una pagina web».

Vino, slitta a luglio l’obbligo delle etichette smart - Ultima modifica: 2024-03-08T09:42:25+01:00 da Redazione Terra e Vita

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